DUE GLI ALPINISTI ITALIANI MORTI SULLE ANDE, ALTRI TRE SALVI MA ”IN GRAVI CONDIZIONI”

Pubblicato il 8 Gennaio 2009 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

Ande_aconcagua Sono due gli alpinisti italiani morti sull'Aconcagua, nelle Ande argentine, la cima più alta dell'America Latina. Lo ha riferito un funzionario del consolato italiano, Giorgio Giacomello, sottolineando che gli altri due scalatori italiani e la loro guida argentina sono stati tratti in salvo dai soccorritori. Secondo l'edizione online del quotidiano Clarin, sono in cattive condizioni e soffrono di ipotermia.

Le operazioni di soccorso sono scattate all'alba per recuperare i tre italiani e la guida bloccati sull'Aconcagua, nelle Ande, dopo che ieri uno dei loro compagni era morto. E a metà pomeriggio la struttura che si occupa del salvataggio ha reso noto che il primo dei soccorritori "è arrivato alla cima, da dove ridiscenderà per circa 200 metri per portarsi sul luogo dove si trova il gruppo".

Fonti di Buenos Aires hanno rivelato l'identità degli scalatori dispersi, senza però precisare il nome della vittima. Si tratta di: Marina Attanasio o Accanasio, Elena Senin, di Ivrea, entrambe di 38 anni; Matteo Refrigerato e Mirko Affasio, 35 e 39 anni, tutti e due originari del Savonese. Una quinta italiana della spedizione, Antonella Targa, si è invece salvata perché è riuscita a scendere in tempo dalla vetta. La Farnesina ha confermato che un alpinista è morto e che le operazioni di salvataggio, bloccate ieri da una bufera di neve, sono riprese.

"Due degli alpinisti sono stati avvistati da un elicottero", hanno detto i soccorritori. Gli scalatori hanno trascorso la notte a una temperatura di circa 18-20 gradi sottozero, senza sacchi a pelo e senza tende. Sono intrappolati a circa 200 metri dalla vetta dell'Aconcagua, la montagna più alta del Sudamerica. "E' l'operazione di soccorso più consistente mai organizzata in questa zona – ha detto all'Ansa il direttore delle Risorse naturali della provincia di Mendoza, Guido Losa – Per fortuna stamani le condizioni climatiche erano buone".

"Alla missione partecipano circa 40 persone, divise in quattro gruppi, che via a via cercheranno di convergere sul posto per far evacuare gli alpinisti. Sono tutte guide e volontari molto esperti", hanno precisato nel pomeriggio le fonti del soccorso argentino, sottolineando che "dopo aver raggiunto la vetta, i soccorritori dovranno ridiscendere per circa 200 metri, per raggiungere il luogo dove si trovano gli alpinisti". La velocità con la quale riusciranno a compiere quel tratto di montagna dipenderà tra l'altro dalle condizioni di visibilità, aggiungono le fonti.