GIUSTIZIA, BERLUSCONI: ”SERVE IMMUNITA”’

Pubblicato il 16 Luglio 2008 - 12:12| Aggiornato il 6 Aprile 2012 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi_podio «Sdegno». È questo lo stato d’animo che Silvio Berlusconi ha spiegato di aver maturato in tutti questi anni di «accanimento giudiziario» contro la sua persona. «Il problema di questo paese – ha detto il Presidente del Consiglio agli Europarlamentari Fi secondo quanto viene riferito – è la giustizia che influisce nella vita di tutti i giorni di ogni cittadino e va anche dritto dritto nel cuore dell’economia». Per il premier «la giustizia in Italia» viene usata «per condizionare l’economia e la politica» e per questo motivo – ha annunciato il cavaliere – non mi fermerò mai, questa volta non mi fermerà nessuno».

PROCESSO MILLS – Il premier ai suoi deputati ha parlato lungamente del processo Mills e di tutte le tappe degli altri processi dai quali è uscito sempre indenne. «Sono state usate contro di me falsità e ipocrisie, anzi se io mi devo dare una colpa è quella di non essermi mosso prima». Il Presidente del Consiglio, a chi ha riferito durante il pranzo, delle resistenze di qualche alleato, ha sottolineato di non intendere affatto di dover fare dei passi indietro. Visto che non è possibile fare la riforma della giustizia con l’opposizione, noi andremo da soli.«La gente – ha ribadito il cavaliere agli Europarlamentari – è tutta con me».

IMMUNITA’ PARLAMENTARE – Poi avrebbe aggiunto che il primo punto della riforma della giustizia sarà l’immunità parlamentare. Successivamente Berlusconi ha elencato gli altri punti della riforma della giustizia che sarà attuata a partire da settembre:, riforma del Csm, dell’ordinamento giudiziario, priorità dell’azione penale. «Sono più determinato che mai», avrebbe detto il Cavaliere ai presenti. Anche se dovrà vedersela con la Lega che invece frena.

COMITATO SAGGI – E secondo quanto apprende l’Agi, Berlusconi pensa ad un comitato di saggi per riformare la giustizia. Sarebbe questa l’intenzione del presidente del Consiglio per procedere al cambiamento dell’ordinamento giudiziario. Il premier, spiegano le stesse fonti, avrebbe pensato già ad alcuni nomi e tra questi avrebbe fatto l’esempio dell’ex giudice costituzionale Vaccarella.

DI PIETRO: PROGETTO CRIMINALE – È «l’affondo finale della P2 di ritorno». Antonio Di Pietro non ci va tanto per il sottile nello stroncare le proposte di Silvio Berlusconi sul fronte della giustizia: «All’indomani di quella che è una nuova Tangentopoli- attacca il leader di Idv- l’unica cosa che sa fare il capo del governo è avere l’immunità, bloccare l’azione penale e criminalizzare l’organo di autogoverno della magistratura. Questo era il progetto della P2, un progetto criminogeno e politicamente criminale».

SBARRAMENTO AL 4% O AL 5% – Tornando all’incontro tra Berlusconi e i suoi eurodeputati, ecco gli altri temi toccati: lo sbarramento per le prossime elezioni europee. Su questo punto Berlusconi si è detto favorevole ad una soglia del 4% o 5%.

CONGRESSO FONDATIVO ENTRO GENNAIO – L’obiettivo di Silvio Berlusconi sarebbe quello di arrivare entro gennaio alla nascita ufficiale del Pdl con la celebrazione dei congressi con i quali Forza Italia e Alleanza nazionale si sciolgono e del congresso fondativo del Popolo delle libertà. È quanto riferiscono alcuni europarlamentari di Forza Italia. La spinta all’accelerazione è stata spiegata con la necessità di arrivare con il soggetto unico alle elezioni europee fissate per il giugno 2009, in modo da aumentare sensibilmente la pattuglia italiana all’interno del Partito popolare europeo e far valere così un peso maggiore.

ECONOMIA – La situazione economica mondiale è «veramente difficile» e bisogna trovare il modo di reagire. Il premier ha sostenuto la necessità di fare molta attenzione proprio per la sfavorevole congiuntura internazionale ed ha sottolineato di avere un «dialogo importante» e continuativo con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Secondo qualcuno dei partecipanti Berlusconi avrebbe parlato di «confronto» con il titolare di XX Settembre. L’interpretazione che è stata data delle sue parole è che il ministero dell’Economia ha la necessità di tenere in ordine i conti, mentre il presidente del Consiglio ha quella di tenere in considerazione l’intero Paese.