INTERVENGONO LE BANCHE CENTRALI E LE BORSE EUROPEE PRENDONO FIATO

Pubblicato il 18 Settembre 2008 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

La crisi finanziaria che ha colpito gli Stati Uniti, con il fallimento di Lehman Brothers e le paure per Aig, Morgan Stanley e Goldman Sachs, fa affondare ancora una volta Wall Street e le Borse asiatiche. Altalenante l’avvio di seduta sulle piazze europee, all’indomani del mercoledì nero che ha fatto andare in fumo 124 miliardi di euro. A dare spinta ai mercati, le principali banche centrali che hanno deciso interventi di finanziamento di mercato. Gli interventi, riferisce la Bloomberg, sono effettuati da Fed, Bce, banca centrale inglese e banca del Giappone. In una nota le banche centrali di Stati Uniti, Giappone, Europa, Canada, Gran Bretagna e Svizzera fanno sapere che «continueranno a lavorare insieme e a prendere misure appropriate per far fronte alle crescenti misure sui mercati».

LE BORSE EUROPEE – Le Borse europee sono in preda alla volatilità più sfrenata a metà mattina: gli indici hanno cambiato più volte direzione, in modo repentino e violento. A Milano ilMibtel sale dello 0,21% e l’S&P/Mib dello 0,54%, mentre Parigi mette a segno un progresso dello 0,26% e Francoforte dello 0,56%. Gli investitori hanno tirato un sospiro di sollievo alla notizia degli interventi congiunti da parte delle banche centrali. D’altra parte la situazione rimane estremamente critica e così anche nelle sale operative i trader navigano a vista, attendendo con ansia le indicazioni da Wall Street, dove mercoledì i titoli delle banche d’affari sono di nuovo crollati inesorabilmente. A Piazza Affari in calo Unicredit che cede lo 0,50% mentre salgono gli altri bancari. Intesa Sanpaolo guadagna l’1,14% e Mediobanca, nel giorno in cui si approva il bilancio e si dovrebbe approvare il nuovo statuto con il ritorno alla vecchia governance, sale dello 0,86 per cento. Bene Fiat che sale dello 0,43%, Telecom piatta (+0,09%) ed Eni guadagna lo 0,52%.

GLI INTERVENTI DELLE BANCHE CENTRALI – L’annuncio che le banche centrali sono intervenute per immettere liquidità sui sistemi è stato un vero colpo di scena: nel dettaglio se la Fed ha messo a disposizione 180 miliardi di dollari, la Bce ha offerto 40 miliardi. Così gli indici europei sono rimbalzati. Intanto sta mutando il volto della finanza internazionale. Dopo Bear Stearn, fusa nei mesi scorsi con Jp Morgan, Lehman Brothers è scomparsa dalla scena per bancarotta e Merrill Lynch è stata rilevata da Bank of America. A Londra, inoltre, Hbos è stata acquistata nella notte da Lloyds. Oltreoceano, intanto, se le autorità Usa stanno cercando un istituto pronto a comprare Washington Mutual, negli ambienti finanziari si parla di trattative di fusione tra Morgan Stanley e un altro istituto, individuato in Wachovia, o, secondo la catena tv Cnbc, nella cinese Citic. Di sicuro il quadro è poco confortante. Tanto è vero che le Borse, dopo un tentativo di rimbalzo, hanno di nuovo ripiegato all’ingiù. Del resto anche il direttore generale dell’fmi, dominique strauss-kahn, ha stimato che i recenti avvenimenti avvenuti nella finanza rappresentano un rischio potenziale per la crescita economica mondiale. A milano la volatilità regna sovrana, come nelle altre borse europee. L’indice è appesantito soprattutto dalla performance delle banche.

LLOYDS SU HBOS – Dalla Gran Bretagna arriva la notizia dell’acquisizione da parte della banca Lloyds Tsb della Hbos, la maggiore società specializzata in mutui immobiliari del Paese, per 12,2 miliardi di sterline (15,5 miliardi di euro). In un comunicato Lloyds ha annunciato che il pagamento avverrà con un concambio di 0,83 azioni dell’istituto per ogni azione Hbos. Gli azionisti Hbos, alla fine della transazione si troveranno così a detenere il 56% della nuova aggregazione. L’operazione segue i pesanti ribassi che negli ultimi giorni hanno colpito Hbos, le cui azioni mercoledì hanno perso il 20% del loro valore a 147,10 pence, un quinto del valore di inizio anno. Il titolo Hbos ha fatto registrare un balzo del 30% sulla Borsa di Londra.

BORSE ASIATICHE – Nuova seduta di pesanti ribassi per la maggior parte delle Borse dell’Asia, ma con tentativi di stabilizzazione all’ultimo minuto, che stanno proseguendo anche in Europa. Se Tokyo, Shanghai, Taiwan e Seul hanno siglato gli scambi con nuovi netti cali, a fine seduta, Hong Kong, che a tratti aveva subito tracolli del 7%, ha chiuso quasi in parità, con un meno 0,03%. Un possibile allentamento delle tensioni non ha fatto però a tempo a diffondersi tra gli investitori delle piazza nipponica, dove l’indice Nikkei 225 ha siglato gli scambi lasciando sul terreno il 2,22%. Male anche Shanghai, prima Borsa della Cina continentale, con un meno 1,72%, Taiwan con un meno 2,74%, la sudcoreana Seul con un meno 2,30%. Chiusura in flebile positivo per Jakarta, +0,09%, mentre negli scambi pomeridiani l’indina Bombay resta orientata al ribasso per lo 0,96%. La maggior parte delle Borse asiatiche ha incamerato tutti gli allarmi che si sono riscatenati da mercoledì, in particolare per i timori che ora circondano i fondi monetari americani, possibili fallimenti di altre banche d’affari.

AMERICA LATINA – In sintonia con Wall Street, anche le principali Borse dell’America Latina hanno registrato forti perdite. Il ribasso più eclatante si è avuto a San Paolo, con un crollo del 6,74%, seguita da Buenos Aires con il 5,07% e Città del Messico con 4,72%.