Massimo Giuseppe Bossetti, telecamere a processo ma solo per la sentenza

Massimo Giuseppe Bossetti, telecamere a processo ma solo per la sentenza
Massimo Giuseppe Bossetti, telecamere a processo ma solo per la sentenza (Foto Ansa)

BERGAMO –  Le telecamere saranno ammesse in aula solo nel giorno della lettura della sentenza del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio. Il 17 luglio i giudici della Corte d’Assise di Bergamo si sono riuniti e hanno respinto tutte le sostanziali eccezioni preliminari sollevate dalla difesa di Bossetti. Il processo dunque prosegue, ma a telecamere spente. Troppo delicati i temi da trattare, questo il parere dei giudici.

I giudici hanno respinto le richieste degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che riguardavano una presunta indeterminatezza del capo di imputazione del quale la difesa di Bossetti chiedeva la nullità. I giudici hanno invece ritenuto che il capo di imputazione fosse sufficientemente determinato. Respinta anche la richiesta di nullità della relazione del Ris dei carabinieri sul Dna di ignoto 1 che si rivelò essere poi corrispondente a quello del muratore bergamasco.

Le telecamere invece saranno ammesse in aula, ma solo alla lettura della sentenza: questo affinché non sia turbata la regolarità del dibattimento che riguarda una vicenda ‘delicata’ e l’audizione come testimoni dei familiari della giovane vittima. La corte ha deciso che non vi sia un “interesse sociale particolarmente rilevante” che possa mettere in secondo piano quelle che sono le esigenze di regolarità del dibattimento e di tutela delle parti.

Alla presenza delle telecamere in aula si erano opposti il pm e le parti civili, mentre la difesa di Yara Gambirasio si era associata alle richieste delle parti civili stesse. Le telecamere potranno quindi filmare solo la lettura della sentenza.

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