PESCARA: LE IMBARCAZIONI DA PESCA E GLI YACHT DEI RICCHI

Pubblicato il 4 Giugno 2008 - 22:49 OLTRE 6 MESI FA

di Andrea Russo

Anche i pescatori di Pescara sono andati a Bruxelles per protestare. Il problema della marineria pescarese non è soltanto il gasolio: non si è fatto nulla , nè a destra, nè a sinistra, per i pescatori ed i natanti a Pescara. Paradossalmente, in una città chiamata Pesca-ra non c’è il porto. Le imbarcazioni da pesca attraccano nel fiume, detto porto-canale, che non ha nessuna infrastruttura. Ciclicamente, il fiume ha delle piene, e le barche, non protette, si capovolgono. Le piene del fiume "AternoPescara", e lo stato di calamità conseguente, riconosciuto dal Governo, sono fatti storici documentati. Le barche dei ricchi, gli yacht, sono protette dalle barriere del porto turistico, all’esterno dell’alveo del fiume. Eh sì, perchè a Pescara, con i fondi della Comunità Economica Europea si è costruito un bellissimo porto turistico, in cui la navigazione di piacere trova la sua dimensione. Coloro che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, che in mare ci lavorano, e, ancora oggi, ci perdono la vita, non hanno tutela. Le responsabilità delle giunte comunali, provinciali e regionali succedutesi finora sono evidenti. Non è neanche una questione di colore politico: destra e sinistra hanno avuto lo stesso menefreghismo su questo importante tema. Si dice che il fondale è basso, e che non possono attraccare le grandi navi. A questo ribatto che anche il fondale del porto turistico è basso, e vi sono yacht aventi le stesse dimensioni delle piccole barche dei pescatori. Inoltre Pescara, in alcuni periodi dell’anno, ospita anche navi di grandi dimensioni nelle sue acque. Una imbarcazione di medie dimensioni è la Ivan Zajc, traghetto che trasporta visitatori dalla costa slava e dalle isole Tremiti a Pescara e viceversa. Non è dunque la ricettività delle acque il problema. Per queste succitate ragioni non servono più scuse: Bruxelles o no, caro gasolio o meno, le istituzioni italiane devono agire laddove c’è stata una colpevole inerzia.