PIRATI UBRIACHI ALLA GUIDA: BASTA COL BUONISMO

Pubblicato il 25 Novembre 2008 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA

di Aldo

A proposito di incidenti stradali, e del modo sbagliato di contrastarli, anche a parole. Ho letto su un quotidiano veneto la cronaca di un automobilista ubriaco che ha investito una ciclista, solo per caso ancora viva nonostante sia stata scaraventata sull’asfalto dopo aver sfondato il parabrezza e ammaccato il cofano dell’auto. L’automobilista non si è fermato a soccorrere la malcapitata e si è dato alla fuga. Sarebbe stato poi identificato perché, fingendosi estraneo all’incidente, sarebbe tornato sul luogo e tradito dai segni inequivocabili visibili sulla sua auto. «E’ finito agli arresti domiciliari», prosegue l’articolo, aggiungendo che «la pesante misura gli sarebbe stata inflitta dal giudice perché recidivo: in passato gli era stata sospesa la patente e in altre due circostanze fu sorpreso alla guida in stato di ebbrezza». Sono indignato dalla leggerezza con cui l’incauto giornalista ha riportato la notizia, quasi schierandosi dalla parte dell’automobilista, colpito (ingiustamente?) a suo dire dalla «pesante» misura degli arresti domiciliari. Mi chiedo quale deterrente può ancora indurre i conducenti meno responsabili a comportamenti di prudenza, se il massimo rischio non è scontare qualche anno di galera per ripetuti attentati all’incolumità pubblica, ma semplicemente starsene comodamente a casa propria, confortati per giunta dalla solidarietà di qualche giornalista.