ROMA, RAID AL PIGNETO: L’AGGRESSORE CONFESSA, ”SONO DI SINISTRA”

Pubblicato il 29 Maggio 2008 - 07:36 OLTRE 6 MESI FA

Chianelli_dario «Non chiamatemi razzista, ho il Che tatuato sul braccio e sono di sinistra. Ma hanno rubato il portafoglio a una mia amica, e ho perso la brocca». Così l’uomo ricercato per il raid di quattro giorni fa al quartiere Pigneto di Roma contro alcuni extracomunitari nel quartiere della capitale, spiega le sue ragioni del suo gesto: «Eccome qua, io sarei il nazista che stanno a cercà da tutti i pizzi. Guarda qua. Guarda quanto sò nazista…», dice il 48enne in un’intervista a Repubblica. La mano sinistra solleva la manica destra del giubbetto di cotone verde che indossa, scoprendo la pelle e mostrando, sull’avambraccio, un grande tatuaggio di Ernesto Che Guevara.

In Questura uno degli aggressori. Un uomo, ritenuto uno degli aggressori responsabili del raid avvenuto al Pigneto di sabato scorso, in mattinata è stato portato in questura a Roma, per essere sentito dalla Digos. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni, della stessa persona che ha rilasciato l’intervista.

Gasparri: Veltroni chieda scusa. Dopo la confessione dell’autore dell’aggressione, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri si aspetta che Walter Veltroni presenti le sue scuse ai romani ed agli italiani «per le bugie che ha alimentato insieme a molti altri in una campagna di odio e di diffamazione senza precedenti». È un atto di accusa contro il centrosinistra quello lanciato da Gasparri: le notizie di oggi «sconfessano la campagna di menzogne montata dalla sinistra a Roma – afferma -. Due pagine di intervista ad uno degli aggressori del Pigneto dimostrano che non c’era nessuna marea nera e nessuna congiura neo nazista. Uno degli aggressori si qualifica addirittura di sinistra, e i tatuaggi e gli emblemi esibiti riguardano Che Guevara e non le croci uncinate. Si è perfino osato dire che l’aggressione al Pigneto scaturiva da un clima politico-culturale derivante dai risultati elettorali romani e nazionali. E invece gente di sinistra dà luogo ad aggressioni vergognose ed intollerabili nella Capitale. Ci attendiamo che insieme a Veltroni si scusino tutti coloro che hanno profuso menzogne a più non posso».

Gasparri invita poi la sinistra ad evitare in futuro di fare affermazioni e trarre conclusioni affrettate: «La violenza, le aggressioni, le discriminazioni razziali vanno combattute chiunque le pratichi e da qualunque parte provengano – dice -. Ma non si possono montare campagne di menzogne per alimentare odio. Su ciò riflettano anche i principali organi di informazione, a cominciare dal principale telegiornale del servizio pubblico».

Il prefetto Mosca. «Gli episodi di violenza avvenuti negli ultimi giorni a Roma sono isolati, non collegati tra loro». Lo dichiara Carlo Mosca, prefetto di Roma, a margine della firma del protocollo d’intesa per offrire una migliore assistenza sanitaria agli ospiti dei cie, ex cpt. «Non ci sono elementi per leggere un collegamento fra i fatti -continua Mosca – che possa far preoccupare leforze dell’ordine. Gli ultimi dati sulla criminalità diffusa a Roma sono positivi, per questo eviterei allarmismi o di dichiarare una situazione di emergenza».