Fenomeno Alessio Rastani, il trader cinico che fa parlare di sé

Pubblicato il 5 Ottobre 2011 - 22:37 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Alessio Rastani ha vissuto i suoi 15 minuti di felicità ed è diventato una star di internet. Tutto comincia a fine settembre. Gelatina nei capelli, completo scuro, parlata sciolta, questo giovane dal nome italiano ma dalle origini iraniane, viene catapultato nientemeno che al telegiornale della Bbc per essere intervistato sulla crisi in qualità di trader indipendente.

Lì, sotto gli occhi increduli di due abbottonati giornalisti inglesi, Rastani sciorina nello spazio di pochi minuti un’incredibile serie di perle. Per prima cosa, spiega con nonchalance che ai trader non gliene importa assolutamente della crisi. Secondo, che lui una crisi come quella del 2008 se la sogna di notte, non esiste un modo migliore per farsi un sacco di soldi. Terzo, spiega che i governi non saranno mai capaci di risolvere la crisi e che comunque, anche volendo, non possono farlo perché.. è Goldman Sachs che governa il mondo.

Nello spazio di cinque minuti, il perfetto sconosciuto che si presenta come un trader indipendente diventa una sorta di eroe canaglia, dalla morale ambigua, ma che non lesina le verità pungenti che i potenti di turno – media e politici – non hanno il coraggio di pronunciare.

Il candore di questo sedicente squalo della finanza non ha potuto fare a meno di rendere Rastani un fenomeno virale nel cyberspazio. Centinaia di commenti di internauti rimbalzano nella rete. C’è chi plaude il suo parlare franco, chi lo biasima per la sua radicale mancanza di scrupoli.

Presto la sua stessa figura è messa in dubbio. Rastani esiste, Rastani non esiste. Rastani esiste, sì, ma è un attore. Immediatamente la BBC avvia un’inchiesta mentre gli Yes Men, un gruppo di attori celebri per le loro mistificazioni mediatiche, smentisce ufficialmente che Rastani faccia parte del loro gruppo.

Ma quelle quattro verità spiattellate in uno studio televisivo da personaggio oscuro innescano, secondo le modalità tipiche dei fenomeni virali, un effetto tipo palla di neve. Nello spazio di qualche ora i 15 minuti di fama cominciano ad allungarsi. Segue difatti un’intervista all’Herald Tribune, e uno show televisivo domenicale, dove Rastani è invitato a spiegare le sue opinioni.

Come già successo su Internet e sui giornali, l’attenzione si focalizza presto più sul personaggio che sulle sue idee. Con poca grazia, il presentatore si rivolge a Rastani e svela che vive a Bexleyheath, una periferia di Londra poco raccomandabile, sibilando «allora non puoi essere così intelligente». Quello che conta non è ormai più quali idee abbia Rastani, quello che conta è chi sia e quanto, o quanto poco, credibile sia il personaggio che rappresenta.