Baretta: “200 milioni di contributi, ma non chiamatela mancia”

Pubblicato il 17 Aprile 2012 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”200 milioni”: è il tesoretto a disposizione dei parlamentari per finanziare progetti socio-culturali-sportivi nei collegi elettorali. Per sbloccare le risorse, il Parlamento deve approvare una risoluzione: ma ”non chiamatela legge mancia”, è l’appello del capogruppo del Pd in commissione Bilancio a Montecitorio Pier Paolo Baretta.

Le risorse sono state messe a disposizione dalla Legge di stabilita’, approvata lo scorso novembre, per un totale di 150 milioni ai quali vanno aggiunti alcuni ‘residui’ non utilizzati. ”Non c’e’ davvero niente di scandaloso. E’ un’occasione unica – dice il deputato del Pd Baretta in un colloquio con l’Ansa – grazie alla quale si danno risposte sul territorio a problemi altrimenti irrisolvibili”. Spira il vento dell’anti-politica pero’ e dunque la preoccupazione e’ che piu’ che in altri momenti la decisione di erogare il pacchetto di contributi venga letta come un favore elettoralistico. Ma, secondo il deputato dei Democratici, il vero nodo non e’ ”lo strumento in se’ ma il rischio di un suo uso distorto. Dobbiamo salvarlo e renderlo inattaccabile dalle strumentalizzazioni per garantire ulteriormente i cittadini”. E non a caso il Pd si dice pronto a lavorare all’elaborazione dell’elenco dei progetti da finanziare ”in contemporanea alla stesura di criteri piu’ rigorosi” per l’elargizione del denaro pubblico.

Per rafforzare il controllo su come vengono spesi davvero i quattrini Baretta pensa ad introdurre ”maggiori vincoli all’utilizzo delle risorse (che comunque possono finanziare solo in conto capitale, vale a dire solo opere strutturali come la messa a norma di un impianto ma non pagare le bollette) e a prevedere che i beneficiari formulino preventivamente un progetto esecutivo”. E gia’, perche’ ora le risorse (”il cui elenco – precisa l’esponente del Pd – viene pubblicato comunque in Gazzetta ufficiale e dunque e’ pubblico”) vengono assegnate a discrezionalita’ del deputato o del senatore e il controllo della Corte dei Conti e’ solo preventivo. Il Pd da parte sua lo scorso anno ha puntato sull’Aquila e nel 2012 invece guardera’ alla medicina con due milioni di euro a sostegno della ricerca e delle cure oncologiche e soprattutto alla cultura: ”Abbiamo tante piccole Pompei che vanno salvate: si va – cita ad esempio Baretta – dal restauro della Reggia di Colorno di Parma al sentiero dei monasteri tra Subiaco e Monte Cassino passando per i siti nuragici di Olbia e il palazzo della ragione di Milano”.