Crisi editoria, gli Usa alla ricerca di una ricetta per salvare il giornalismo. Possibili sussidi alla stampa?

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA

Il giornalismo americano, come lo conosciamo ora, va salvato da una possibile estinzione. Per questo la Federal Trade Commission, l’authority antitrust statunitense, si è riunita in una serie di forum pubblici, l’ultimo dei quali si svolgerà martedì, per trovare idee e suggerimenti che consentano la “reinvenzione del giornalismo”. A far discutere è, soprattutto, la proposta del governo di prevedere dei sussidi ai giornali. Una vera e propria rivoluzione non solo per il mondo del giornalismo, ma per l’intera politica economica degli Usa.

Tra le possibili misure per aiutare la travagliata Business News degli Stati Uniti, delineata in un documento pubblicato il mese scorso e che dovrebbe essere discusso nella riunione di martedì, comprende le sovvenzioni pubbliche, i finanziamenti e una tutela più forte del copyright.
Dal 2007 al 2009 negli Stati Uniti le entrate del settore sono scese del 30 per cento. A rivelarlo è uno studio dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo. Quello americano è il risultato peggiore di tutti i paesi dell’organizzazione: seguono la Gran Bretagna (-21 per cento) e la Germania (-10 per cento). Paesi come la Corea del Sud (-6 per cento), Australia (-3 per cento) e Francia (-3 per cento) hanno registrato risultati decisamente migliori. In America, nel frattempo, nel 2008 sono meno della metà gli adulti che leggono regolarmente i giornali.

Lo studio dell’OCSE mostra anche la straordinaria dipendenza dei giornali americani dalla pubblicità: nel 2008 gli annunci pubblicitari hanno contribuito per l’87 per cento ai ricavi dei giornali negli Stati Uniti, contro il 53 per cento della Germania e il 50 per cento della Gran Bretagna. La pubblicità regna anche nei siti web di quotidiani e periodici, che, fornendo gratis la maggior parte dei contenuti, possono contare quasi esclusivamente su questa forma di entrata. Possono, si chiede il New York Times, le autorità americane imparare da ciò che sta accadendo altrove?

Una delle possibilità prospettate alla FTC sono le sovvenzioni. Se si vanno a guardare i paesi in cui lo Stato elargisce consistenti sussidi statali alla stampa, si nota subito lo stato di crisi che attraversa il giornalismo. Secondo la relazione dell’OCSE, infatti, Italia e Francia (le nazioni che concedono maggiori aiuti) storicamente presentano i livelli più bassi di lettori di giornali. La correlazione non implica causalità, naturalmente, ma le finanze di giornali e lettori sono notevolmente più robusti in Germania, dove il giornalismo sovvenzionato dallo Stato è un tabù per ragioni storiche. Al contrario, l’idea di aiutare i fornitori di notizie a svilupparsi per un futuro in digitale, invece di concentrarsi sulle edizioni cartacee, sembrerebbe più promettente.

Tra le misure evidenziate spicca la proposta di rafforzare la tutela del diritto d’autore per le notizie su Internet. L’FTC, in particolare, sta cercando idee per aiutare gli editori ad incamerare nuove entrate dai siti aggregatori di notizie, come Google.

I giornali finora si sono trasferiti di malavoglia sul web anche per difendere i loro diritti d’autore. Forse un piccolo passo nella giusta direzione, tra le risposte politiche citate nella relazione dell’OCSE, è uno sforzo per elevare la qualità del giornalismo on-line attraverso la promozione di codici di etica e norme professionali, ad esempio.