BERLUSCONI SI DIA UNA REGOLATA

Pubblicato il 2 Luglio 2008 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

di Claudia

Una riflessione fatta subito dopo aver letto il titolo dell’articolo sul Corriere della Sera online: «Casini: Di Pietro polizza sulla vita del premier, il Pd lo scarichi». Mi sembra che in Italia di questi tempi si badi maggiormente alla forma piuttosto che al contenuto. È vero, l’onorevole Di Pietro ha attribuito al nostro premier il poco lusinghiero appellativo«magnaccia», una parola fortina, e per questo motivo è ora travolto da una bufera di giudizi, polemiche e addirittura c’è chi vuole la sua estradizione dal Pd; è anche vero, d’altronde, che l’onorevole Berlusconi ha effettivamente e ripetutamente telefonato a Saccà per raccomandare delle sue amichette. Ovviamente questo a noi comuni cittadini non tange più di tanto, in ogni ambiente c’è qualche pezzo grosso o con conoscenze che raccomanda qualcun altro, ormai ci siamo abituati a questa routine, ma qui, e si tende a dimenticarlo, si sta parlando del nostro primo ministro, che teoricamente dovrebbe dare il buon esempio. È chiaro che non ci si può aspettare da tutti un comportamento integerrimo, ma agire da protettore in questo modo, messo allo scoperto da intercettazioni, e poi dire riassumendo «ce l’hanno tutti con me» mi sembra proprio un po’ troppo, vista anche l’azione precedente del decreto cosiddetto «salva-premier». Ora mi chiedo: una parola offensiva (ma a mio parere veritiera) di un politico è più grave di una serie di azioni che incidono sul futuro del Paese di un altro politico? Perchèé l’attenzione del dibattito si deve sempre spostare sulle parole di contorno? Inviterei il nostro primo ministro a darsi una regolata su quello che fa, così da evitare che si dicano cose brutte su di lui.