CARLO CROCCOLO: ”HO AVUTO UNA STORIA D’AMORE CON MARILYN MONROE”

Pubblicato il 28 Aprile 2008 - 09:57| Aggiornato il 13 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Croccolo_marilyn «Sì, purtroppo è vero, Marilyn Monroe e io abbiamo avuto una storia d’amore. È durata soltanto tre mesi ma io ero pazzamente innamorato di lei. Solo che stare con lei era un inferno e io, alla fine sono fuggito». La rivelazione arriva da Carlo Croccolo, attore oggi 81enne, il simpatico pescatore Totonno della fiction «Capri» in onda sulla Rai e con un passato cinematografico da spalla di Totò (era tra i protagonisti dell’immortale Signori si nasce).

L’attore ha svelato i curiosi dettagli della breve e tormentata love story con la Monroe in un’intervista esclusiva pubblicata da «Tv Sorrisi e canzoni». «Ho conosciuto Norma (il vero nome di Marilyn era Norma Jean Baker) nel periodo peggiore della sua vita: sarebbe morta circa un anno dopo, nel 1962. Lei era appena uscita da una casa di cura e stava combattendo con una brutta depressione arrivata dopo la fine della storia con Yves Montand. Lui l’aveva trattata malissimo e lei aveva sofferto molto, come era accaduto anche con Arthur Miller, il suo terzo marito, un mascalzone che la maltrattava e la picchiava. L’ho incontrata a una festa a Los Angeles, attraverso Sammy Davis e l’entourage del presidente John Fitzgerald Kennedy. Io me ne stavo in disparte finchè non ho visto lei. Abbiamo iniziato a parlare e poi… È cominciata così, come cominciano tante storie».

L’attore, però rivela una dettaglio che rischia di minare l’immagine della donna che è diventata il simbolo universale del fascino femminile. «Marilyn era stupenda anche se aveva un po’ di cellulite. Quando è iniziata la nostra storia, Norma già prendeva eccitanti e beveva. Il suo fisico aveva cominciato a risentirne. Per tutto il tempo che siamo stati insieme ho fatto di tutto per farla smettere. Purtroppo non ci sono riuscito. Certo, non era facile fare il cavalier servente, nemmeno per una donna così straordinaria, ma era l’unico modo per stare insieme a Norma. Dovevi accettare tutto di lei, anche il fatto che, magari ubriaca, conosceva uno e spariva con lui per giorni. Io l’ho accettato finché, un giorno, non ce l’ho fatta più e sono fuggito».