MORTI SOSPETTE AL SANTA RITA: SCAGIONATI I MEDICI

Pubblicato il 23 Giugno 2008 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA

Clinica_santarita La Procura di Milano, per quanto supportata da perizie, non ha dimostrato il nesso di causalità tra gli interventi chirurgici e le cinque morti sospette contestate ai medici del Santa Rita di Milano. Lo affermano in una lunga ordinanza i giudici del Tribunale del Riesame del capoluogo lombardo che hanno confermato gli arresti in carcere per Pierpaolo Brega Massone, l’ex primario di chirurgia toracica della clinica milanese, ma solo per i reati di lesioni gravissime e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale.

Detenzione annullata, invece, per i cinque episodi contestati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Secondo i giudici del Tribunale della Libertà, anche le perizie fatte eseguire dall’accusa hanno stabilito che «al più, gli interventi eseguiti sono stati una causa probabile dell’accelerazione del definitivo deterioramento delle condizioni fisiche dei pazienti». Gli esperti consultati dalla Procura, hanno sottolineato poi i giudici del Riesame, hanno definito in termini astratti un possibile nesso di causalità per i cinque episodi di decesso contestati, nesso che però «non risulta concretamente delineato».

Per il Tribunale, quindi, le perizie fatte eseguire hanno valutato soprattutto il profilo dell’opportunità e dell’inutilità delle operazioni eseguite, ma non hanno stabilito se siamo state queste a determinare la morte dei cinque pazienti avvenute. per di più, con modalità e con tempo completamente diversi uno dall’altro. I giudici però non hanno modificato il capo di imputazione mosso dai pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella, quello relativo all’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Ai fini pratici, per l’ex chirurgo del Santa Rita, cambia comunque poco: il medico resterà in carcere perchè sono stati ritenuti tuttora esistenti i pericoli di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato.