Silvio Berlusconi in ospedale a Rozzano, operato alla mano

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato operato oggi alla mano sinistra per una tendinite nell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) dall’equipe del dottor Alberto Lazzerini. L’operazione è durata circa 15 minuti, è andata bene e il premier potrebbe uscire dall’ospedale già questa sera. ”Penso che dovrà riposare fino a domenica – ha però spiegato il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo – un po’ per la riabilitazione, un po’ perche’ voglio ricordare che non ha fatto un giorno di vacanza. Per questo, per una settimana, non avrà impegni pubblici”. Il Cavaliere era arrivato stamane nella clinica intorno alle 12 accompagnato dal portavoce del governo Paolo Bonaiuti.

”L’operazione è andata benissimo – ha spiegato il dottor Lazzerini, che è il responsabile dell’unità operativa di chirurgia della mano – il presidente sta bene”. Lazzerini ha spiegato che c’erano ”un nervo e due tendini compressi e sono stati liberati”. Questo dovrebbe eliminare completamente i dolori alla mano del premier che nei prossimi giorni dovrà seguire ”un programma di riabilitazione – ha aggiunto il medico – abbastanza intenso”.

Berlusconi sarà seguito da un terapista che lo aiuterà a riprendere la completa funzionalità della mano. ”Eravamo veramente al limite – ha spiegato il dottor Zangrillo – Berlusconi era convinto da tempo sull’operazione, ma non c’erano le condizioni ambientali per essere piu’ solleciti”. Quando e’ stato possibile, l’operazione e’ stata eseguita. ”Berlusconi – ha sottolineato – e’ un paziente che da’ soddisfazione. Quando realizza che qualcosa e’ fondamentale si lascia guidare”.

Berlusconi è affetto dalla sindrome di De Quervein, una patologia piuttosto comune della mano, che interessa i tendini del pollice: una tenovaginalite che coinvolge la guaina che riveste due estensori del pollice, denominati abduttore lungo ed estensore breve, che occupano il primo compartimento dorsale del polso.

L’uso di un tutore che impedisca per qualche tempo i movimenti delle parti interessate, associato a farmaci antinfiammatori a volte e’ utile. Quando però il sintomo, ovvero il dolore, diventa importante si ricorre alla chirurgia. In passato, per il trattamento chirurgico della sindrome di De Quervein venivano praticate incisioni abbastanza lunghe. Ora, invece, l’intervento, di microchirurgia, viene praticato in anestesia locale e con un taglio di appena un paio di centimetri. Il paziente viene dimesso subito dopo. Si tratta di un intervento che ha una riuscita praticamente del 100%. L’intervento e’ minimamente invasivo e con un decorso post operatorio rapidissimo e determina un sollievo quasi immediato dei dolori a volte molto forti causati dalla sindrome di De Quervein.