Cayman per Renzi, fondi sovietici per il Pci di Bersani

Cayman per Renzi, fondi sovietici per il Pci di Bersani (foto Lapresse)

ROMA – Cayman per Renzi, fondi sovietici per il vecchio Pci dove nacque Bersani e oscure fonti anche per la nuova Unità. Accuse sparate a colpi incrociati in attacco da Pier Luigi Bersani e in risposta da Matteo Renzi.

Non era mai successo che in Italia ci si buttassero addosso accuse così infamanti dentro uno stesso partito, non in una assemblea a porte chiuse ma in pubblico, sui giornali. Se poi si pensa all’a plomb un po’ curiale del Pci si resta sbalorditi.

Per non citare l’esempio della Chiesa sotto gli occhi di tutti col processo al maggiordomo del Papa (eppure la Chiesa fu il modello di Stalin, ex seminarista), guardiamo pure gli esempi di politici in guerra da noi e altrove.

Nemmeno nella Lega degli ultimi sobbalzi agonizzanti sono arrivati a tanto, neppure Sarkozy e Villepin al culmine della loro coltellate giudiziarie, neppure Obama e Hilary Clinton nelle primarie del 2008.

Obama ha tirato fuori i paradisi fiscali di Mitt Romney in questa campagna elettorale, ma Romney non appartiene al suo stesso partito, rappresenta l’avversario che Obama e il partito democratico vogliono battere.

Forse al povero Bersani hanno fatto vedere il film sbagliato o la traduzione non era a posto. Speriamo sia così. Altrimenti viene da mettere nella stessa collana questa ultima gaffe con le dichiarazioni di guerra agli ordini professionali di quando era ministro risoltesi con gli ordini più forti e numerosi di prima. Senza dimenticare la recidiva sui tassisti. E allora forse Renzi può cominciare a essere ottimista.

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