Governo Conte o della innovazione tecnologica. Torino ride: le carte di identità di Paola Pisano... Governo Conte o della innovazione tecnologica. Torino ride: le carte di identità di Paola Pisano...

Governo Conte o della innovazione. Torino ride: le carte di identità della Pisano…

Governo Conte o della innovazione tecnologica. Torino ride: le carte di identità di Paola Pisano...
Lo spettacolo della festa di San Giovanni, a Torino, organizzato da Paola Pisano (Foto Ansa)

ROMA – Paola Pisano ministro dell’innovazione? A Torino molti sono sorpresi. C’è chi usa espressioni forti, ma sono irriferibili. Finora il massimo dell’innovazione introdotta da Paola Pisano di cui i torinesi si siano accorti è una luminaria da fiera paesana, sostenuta fantascientificamente da “droni”. E liste d’attesa di mesi per vere una carta di identità innovativa, elettronica invece che cartacea. O così pare.

Blitzquotidiano ha riportato una lunga e moto fumosa intervista alla sig.ra Pisano. Si capisce che non ha molta esperienza aziendale. Viene dalla consulenza, mestiere affascinante quanto inutile se i capi delle aziende conoscono il loro mestieere, In caso contrario, il consulente cerca di capire in cosa consista il business che deve consulenziare e lo spiega, impacchettato in slides e chart, con un bel sovrapprezzo, allo smarrito manager. 

Inoltre Paola Pisano insegna anche all’Università, la materia è “gestione dell’innovazione”, che ci sia ognun lo dice, cosa sia nessun lo sa.

I grossi giornali hanno dedicato alla neo ministro (col solito ossequio allo pseudo femminismo in stile Boldrini e Fedeli: ministra, assessora) poche righe di circostanza e interviste video-audio.

Il Sole 24 ore l’ha descritta come “.. docente di gestione dell’Innovazione all’università, nonché assessore all’Innovazione della giunta Appendino. Nel gennaio del 2019 i lettori di Digitalic Mag la hanno eletta «Digiwoman», ossia donna più influente della sfera digitale, preferendola a Samantha Cristoforetti, Milena Gabanelli e Clio Makeup. E scusate se è poco.”

La Stampa, a botta calda, prima delle elegie, è asciutta asciutta:

“Quarantaduenne di Torino, Pisano è da due anni assessora all’Innovazione del Comune di Torino. Su Facebook, la nuova ministra ha appena scritto: «Sono grata dell’occasione che mi è stata data oggi dal Presidente del Consiglio Incaricato, Giuseppe Conte. È per me un onore poter dare il mio contributo al nostro Paese, un territorio ricco di potenzialità e competenze da sviluppare. Ringrazio prima di tutto la Sindaca della Città di Torino, Chiara Appendino, tutta la Giunta e il Consiglio Comunale che hanno da sempre supportato e creduto che l’innovazione possa trasformare e far crescere il nostro Paese”.

A darle man forte il sindaco Appendino: “Paola in questi tre anni, in collaborazione con Giunta e Consiglio, ha portato a casa risultati importanti . Torino è la prima città in Italia a sperimentare la guida autonoma in contesto urbano. Qui è stato dato il via a Torino City Lab, policy per facilitare lo sviluppo e l’insediamento di nuove aziende innovative. Ancora, a Torino è andato in scena il più grande drone show d’Europa, è stato dato il via alla digitalizzazione dei servizi e a nuove prospettive sull’innovazione sociale. Sono certa che la stessa competenza, la stessa passione e lo stesso impegno saranno messe al servizio di tutto il Paese”. 

Speriamo, è stato il commento dei torinesi, che i risultati siano un po’ migliori.

A Torino, fuori del cerchio della politica grillina, la reazione è sul negativo. I droni per San Giovanni? Degni della definizione riservata da Fantozzi alla Corazzata Potemkin, dicono i torinesi. Per questa esibizione di modernità la Pisano ha annullato i fuochi d’artificio in occasione della festa del santo patroni. Erano “tradizionali…”. Ma erano anche uno spettacolo pubblico fra i più belli e popolari di cui potessero godere i residenti della città-caserma.

Ma l’achievement (l’inglese è d’obbligo nell’emisfero dell’innovazione) più significativo della assessore Pisano è quello delle carte d’identità digitali. Con i vecchi metodi, i torinesi ottenevano la carta di identità in pochi minuti. Bastava presentarsi con la foto formato tessera.

Un primato, o record, nazionale. A Roma, dopo le concessioni ai sindacati di Veltroni, Alemanno e Marino, si va con numeretti in coda e per appuntamento fra un mese. 

Dopo l’intervento ultra innovativo della Pisano, per i poveri torinesi l’attesa è ora di quattro mesi. Manca il personale.

Un buon auspicio per il Governo del cambiamento. Alla rovescia.

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