Migranti, anche i francesi riconoscono che il “coup de force” italiano ha pagato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2018 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, anche i francesi riconoscono che il "coup de force" italiano ha pagato

Migranti, anche i francesi riconoscono che il “coup de force” italiano ha pagato

ROMA – “L’atto di forza dell’Italia ha pagato”, titola lapidario non un megafono leghista o grillino, ma un popolare settimanale francese, Le Point, a proposito dell’accordo raggiunto in extremis dai premier dell’Ue sui migranti.[App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] “Coup de force”, la minaccia italiana di porre il veto sull’intero pacchetto di negoziazioni in attesa di ratifica se non si fosse messa in agenda al primo posto la questione che più interessava l’Italia, ovvero che l’Europa prendesse in carico finalmente una parte del fardello rappresentato dai 600mila richiedenti asilo accolti in tre anni.

Le Point riconosce il successo diplomatico della forzatura italiana, nove ore di discussione prima di ottenere dal Consiglio che all’art. 1 dell’accordo fosse stabilito che “chi entra in Italia entra in Europa”, all’art. 3 che le navi Ong devono rispettare le regole e non interferire con la Guardia costiera libica impegnata a bloccare i barconi.

L’accordo, deve anche riconoscere Le Point, è deludente e grosso modo mantiene lo status quo (hot spot affidati alla buon volontà dei singoli paesi, nulla sui migranti secondari), con previsione piuttosto illusoria di elevare al 70% il tasso di rientri dei richiedenti asilo ai paesi di origine (attualmente è al 36): troppi sono gli ostacoli, in primis i profughi distruggono i loro documenti e gli stessi paesi di origine sono riluttanti ad accogliere i connazionali, figuriamoci quelli di altri paesi.

Ma se il primo ministro italiano Conte riesce ad esultare (“L’Italia non è più sola”), l’Ue ha poco da compiacersi. Ha vinto una real politik che aggiorna e rinvia le questioni più scottanti, con il solo ma risolutivo merito di scongiurare la fine di Schengen, cioè il ritorno alle frontiere nazionali nello spazio aperto dell’Unione.