Padri contro figli: Edipo (San Cesario) e Cronos nel pavese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2016 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA
Padri contro figli: Edipo (San Cesario) e Cronos nel pavese

Padri contro figli: Edipo (San Cesario) e Cronos nel pavese

ROMA – Padri contro figli: Edipo (San Cesario), Cronos nel pavese. Un figlio ammazza il padre a San Cesario vicino Roma. Il giorno dopo un padre ammazza il figlio a San Damiano, nel pavese. Il sangue, nel senso di eredità e discendenza, continua a scorrere. Sotto il segno di Edipo e di Cronos, dalle metropoli dove potere e grande business oppongono i padri ai figli scatenando faide familiari che durano dalla notte dei tempi, ai poderi di ciò che resta della civiltà contadina al tramonto.

A San Cesario un uomo di 83 anni, Alberto Savigni, è morto il 2 marzo nella sua autorimessa dopo che, al culmine di una lite, il figlio Davide, 46 anni, l’ha spinto mortalmente. I dissidi fra i due sulla conduzione del podere di famiglia erano all’ordine del giorno, ma almeno in questo caso l’omicidio sembra debba ascriversi alla preterintenzionalità, un incidente che ha trascinato l’ostilità repressa in tragedia.

A San Damiano al Colle, in provincia di Pavia, scenario quasi identico a parte la latitudine, e le parti rovesciate: Giuliano Brega, 76 anni, pensionato titolare di un’azienda agricola ha ucciso il figlio Stefano, 46 anni, a colpi di pistola. Stefano era venuto un’altra volta a battere cassa, a bordo di un appariscente Squad nonostante gli avessero sospeso la patente.

A questo punto il 45enne sarebbe uscito e si sarebbe diretto verso l’azienda agricola. Il padre lo avrebbe seguito con una Smith & Wesson calibro 38 infilata nella cinta dei pantaloni. Nell’ufficio dell’azienda, la lite sarebbe salita ancora più di tono e pare che il figlio abbia aggredito il padre. (La Provincia Pavese)

Il vecchio confessa alla moglie di aver ammazzato il figlio: la donna chiama i Carabinieri. Un’altra tragedia si è consumata.

Padri contro figli, Eros e Cronos. Si sono incaricati i miti greci antichi di farci metabolizzare razionalmente il conflitto traumatico e inconscio che attraversa più o meno carsico il rapporto tra le generazioni, la guerra “inevitabile” padri contro figli. E’ sotto le insegne dell’Edipo sofocleo che siamo costretti a leggere la maledizione di dover sopprimere virtualmente il padre per assicurarci l’autonomia riproduttiva e rigeneratrice. Un mito che Freud avrebbe elevato a sistema di analisi, a codice interpretativo.

E’ il cupo desiderio di emancipazione dal padre-padrone Urano che spinge Cronos ad evirare il genitore carceriere con la fattiva collaborazione della madre Gea. Cronos seguirà l’esempio del padre divorando i suoi eredi fino a che Zeus non riuscirà a farla franca. Episodio che spiegano e ordinano la mitologia cosmogonica presso la cui ombra noi viventi, padri e figli, ancora dimoriamo spaventati, prima del salvifico recupero della coscienza. Siamo svegli, siamo adulti, siamo pronti ad onorare il padre e la madre.