Province abolite, le tasse restano. Città metropolitane, grande beffa di Letta

Pubblicato il 27 Luglio 2013 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA
Province abolite, le tasse restano. Città metropolitane, grande beffa di Letta

Enrico Letta: aria seriosa, ma gusto della burla

Le Province se ne vanno, anzi non proprio, ma le tasse restano, per finanziare le città metropolitane, l’ultima invenzione della burocrazia per salvare posti inutili.

Informa il Sole 24 Ore che

Ipt e addizionale Rc auto valgono 4 miliardi all’anno e saranno divisi fra le Città metropolitane, Comuni e Unioni di Comuni”.

Scrive Gianni Trovati che le Province sono state

“svuotate di competenza con legge ordinaria e cancellate dall’ordinamento con riforma costituzionale”.

Ma quanto si risparmia?, si chiede Gianni Trovati.

La risposta è deludente,  perché il Governo,

“anche se gli obiettivi sono più ambiziosi ma lasciati nel fumo, si limita a dire che dal nuovo ridisegno delle competenze «non possono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica»”.

“Ci mancherebbe altro”,

sbotta Gianni Trovati.

Conclude amaro:

“Per quel che riguarda più direttamente i bilanci dei cittadini, comunque, gli effetti iniziali saranno più limitati: le Province saranno drasticamente alleggerite ma gli italiani continueranno a pagare l’ imposta provinciale di trascrizione e l’ addizionale all’ Rc Auto, come nulla fosse. Voci che nel 2012 hanno portato nelle casse provinciali 3,8 miliardi, pochi spiccioli meno dell’ Imu sull’abitazione principale, e che continueranno a essere raccolte dalle Città metropolitane e, lontano dai grandi centri, dalle Province per essere poi redistribuite fra i Comuni ai quali saranno attribuite le funzioni”.

L’impressione è che alla fine saranno pochi spiccioli, perché tali sono alcune centinaia di milioni di euro sul totale dei miliardi che invece continueranno a essere sprecati.