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Salvini: “Chiuderò uno per uno i negozi che vendono la cannabis” VIDEO

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Salvini: “Chiuderò i negozi che vendono la cannabis uno a uno”

ROMA  – Chiudere tutti i negozi che vendono Cannabis e vietare ogni tipo di festa legata alla canapa. È la nuova mission del ministro dell’Interno Salvini annunciata al termine dell’incontro coi rappresentanti di una ventina di comunità di recupero per tossicodipendenti.

“Io non aspetto i tempi della giustizia – esordisce il titolare del Viminale con chiaro riferimento a quanto detto dai M5S su Siri – la droga è un’emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa”. Ora usiamo le maniere forti”.

Salvini ha parlato di più di 1.000 negozi di Cannabis “in giro per l’Italia, uno a cento metri da palazzo Chigi”. E dunque “da domani ci saranno controlli a tappeto per andarli a controllare uno per uno con l’obiettivo di chiuderli uno per uno”. “Non li voglio – ha aggiunto – vanno chiusi. Ora usiamo le maniere forti”. “Noi non vogliamo punire i consumatori, mi interessa la galera certa per gli spacciatori trovati in flagranza di reato”, ha detto ancora Salvini. “La stragrande maggioranza delle comunità di recupero attorno al tavolo mi ha chiesto un approccio assolutamente rigido”. Le parole del ministro Salvini in un video in fondo all’articolo.

Anche  il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha parlato di questi negozi. Per i Cannabis shop, spiega la Grillo aa Corriere Tv, “ci saranno delle restrizioni per quanto riguarda la vendita in riferimento alle categorie più fragili, come le donne in gravidanza ed i minori”.

Prosegue la Grillo: “Se poi altri ministeri dovessero valutare altri tipi di restrizioni, lo faranno. Io – ha detto – valuto l’aspetto relativo alla salute. Va comunque ribadito – ha precisato – che la concentrazione del principio attivo Thc nei prodotti non è tale da avere un effetto stupefacente. In Italia non c’è la droga libera”.

Lo scorso anno, il Consiglio superiore di sanità (Css) aveva espresso un parere proprio su tale questione: non può essere esclusa la pericolosità della ‘cannabis light’, ha affermato il Css nel parere richiesto dal ministero della Salute sul tema, in riferimento ai “prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa” venduti nei cosiddetti ‘canapa shop’. Di tali prodotti, aveva rilevato il Css, “non può essere esclusa la pericolosità“. Il Css ha quindi raccomandato che non sia consentita la libera vendita.

Fonte: Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev, Ansa

 

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