È tempo del cine-cocomero con “Un’estate ai ai Caraibi”, ultimo film dei fratelli Vanzina

Pubblicato il 11 Giugno 2009 - 21:50 OLTRE 6 MESI FA

Per questa nuova commedia estiva, ambientata nell’isola di Antigua, Enrico e Carlo Vanzina hanno abbandonato la struttura a episodi preferendo intrecciare storie diverse con un andamento più corale. Per strizzare l’occhio ai diversi pubblici regionali, il film intreccia quattro storie italiane a una italo-caraibica.

Partono da Roma l’imprenditore arruffone e mazzettaro Remo Santucci (Maurizio Mattioli) con il suo rassegnato autista tuttofare Angelo (Enrico Brignano). Sono di Livorno due dj, Max (Paolo Ruffini) e Tommy (Paolo Conticini), il secondo dei quali ha rubato la ragazza (Martina Stella) al primo, e che naturalmente si ritroveranno tutti e tre nello stesso albergo. È napoletano il dentista Vincenzo (Biagio Izzo) che dopo aver lasciato a casa la moglie spera di concedersi una vacanza con l’amante (Alena Seredova) e invece dovrà fare i conti con i cognati finiti proprio nella camera a fianco alla sua.

Viene da Pavia il radiologo (Enrico Bertolino) che deve svelare a un cliente (Carlo Buccirosso) deciso a passare gli ultimi mesi di vita ai Caraibi, che è stato oggetto di uno scambio di lastre e che contrariarmente a quello che crede è sano come un pesce.

C’è poi l’ex scommettitore romano Alberto (Gigi Proietti), emigrato ad Antigua dove campa grazie alle truffe che organizza con un piccolo orfano. Dopo essersi molte volte nascosti sotto il nome del padre, Steno, questa volta i Vanzina sembrano davvero aver seguito la strada che il genitore aveva percorso negli anni Sessanta, con film a episodi innocui e privi di quel sarcasmo necessario per immortalare in una battuta un vizio o un difetto nazionale.

Di certo, ripensando a certi film dove la volgarità dei nostri tempi era rappresentata con dosi  massicce di  beceraggine,  ad “Un’estate ai Caraibi”  va riconosciuto il merito di  evitare  gratuite cadute nella volgarità a cui il filone Vanzina ci aveva  abituato.