The Interview proiettato a Los Angeles. Russia: “Scandaloso”

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2014 - 21:43 OLTRE 6 MESI FA
The Interview proiettato a Los Angeles. Russia: "Scandaloso"

The Interview proiettato a Los Angeles. Russia: “Scandaloso”

LOS ANGELES – Alla fine Sony Pictures non si è lasciata intimidire dagli attacchi hacker, e il controverso The Interview, il film che ha fatto litigare Washington e Pyongyang, è arrivato in sala. La prima si è tenuta la notte di Natale a Los Angeles.

Tra gli spettatori che si sono recati a mezzanotte e mezza al Cinefamily, c’erano anche Seth Rogen e Evan Goldberg, co-protagonista e co-regista del film: “Grazie, fottutamente tanto, a tutti, per essere venuti. Credevamo che questo non sarebbe mai successo”, ha detto Rogen alle persone entrate in sala.

Da oggi, 25 dicembre, il controverso film satirico che racconta un fantasioso attentato al leader nordcoreano Kim Jong-un, sarà proiettato in circa 300 sale cinematografiche indipendenti in tutti gli Stati Uniti. Dal 24 è disponibile anche in streaming online attraverso Google Play, YouTube Movies, Microsoft’s Xbox Video e un sito web chiamato www.seetheinterview.com, sia per il noleggio che per l’acquisto.

“Se non fosse per cinema come questo, e per persone come voi, ora questo non sarebbe davvero fottutamente successo”, ha detto ancora Rogen, riferendosi al rifiuto delle grandi catene cinematografiche di proiettare il film e alla decisione iniziale della Sony Pictures di cancellarne la distribuzione.

Una decisione assunta in seguito all’attacco e alle minacce che la Sony ha subito nelle settimane scorse da un gruppo di hacker, che secondo l’Fbi sono nordcoreani. La casa di produzione cinematografica ha però poi fatto marcia indietro, in seguito alle polemiche e alle critiche che le sono state rivolte, anche dal presidente Barack Obama, che aveva definito “un errore” la cancellazione delle proiezioni.

Dal canto suo il regime di Kim Jong-un ha sempre negato un proprio coinvolgimento nell’attacco hacker, pur elogiandolo come “Un atto virtuoso”.

In difesa della Nord Corea è scesa in campo anche la Russia. E’ stato il portavoce del ministero degli Esteri, Alexander Lukashevich, ha definito il film “talmente scandaloso” e, di conseguenza, “abbastanza comprensibile” la rabbia di Pyongyang.  

Dal Cremlino aggiungono, poi, che Washington non è riuscita a offrire alcuna prova per sostenere la sua accusa di coinvolgimento di Pyongyang nell’attacco hacker a Sony Pictures e sostenendo che le minacce Usa di risposta all’attacco hacker sono state “controproducenti e pericolose”.

“Il concetto del film è così aggressivo e scandaloso che la reazione da parte della Corea del Nord, e non solo quella, è piuttosto comprensibile”, ha proseguito Lukashevich, sottolineando che la Corea si è anche offerta di condurre un’indagine congiunta sull’incidente e che la proposta potrebbe aiutare ad allentare le tensioni.