Compagno di scuola le tira reggiseno e lo strappa. Lei lo prende a pugni

Compagno di scuola le tira reggiseno e lo strappa. Lei lo prende a pugni
Compagno di scuola le tira reggiseno e lo strappa. Lei lo prende a pugni

LONDRA – Ha preso a pugni sul naso un compagno di classe che le aveva tirato il reggiseno, strappandoglielo. Ma agli occhi della madre bene ha fatto la ragazzina che si è difesa come ha potuto, in quanto oggetto di violenze sessuali. Non dello stesso avviso erano però i dirigenti scolastici e i genitori dell’altro ragazzino, col naso ancora grondante di sangue, che hanno convocato la madre della ragazza d’urgenza perché sua figlia aveva “picchiato a sangue un compagno di scuola”, senza fornirle ulteriori specifiche. Fatto che ha mandato su tutte le furie la donna che si è poi rivolta al sito Not always learning per raccontare la sua storia.

La vicenda si svolge in Gran Bretagna, in un istituto cattolico, ma non è poi dissimile dai tanti bisticci che avvengono ogni giorno nelle scuole nostrane. Un ragazzino importuna una compagna di classe più volte: le tira il reggiseno e lo lascia schioccare sulla schiena. Alla fine il reggiseno si rompe e la giovane si rivolte all’insegnante (maschio) che la liquida, consigliandole di ignorare il suo “molestatore”. Lei però non ci sta, torna indietro e gli rifila non uno ma ben due pugni sul naso.

Immediato il rapporto alla preside e la chiamata ai genitori. Ma la mamma di lei non può proprio precipitarsi. Di mestiere fa l’infermiera e in quel momento si trovava a lavoro: stava mettendo i punti a un bambino di 7 anni, vittima di violenze domestiche. Quando finalmente è riuscita a liberarsi e a raggiungere la scuola, si è trovata insegnanti e genitori “avversari”, schierati e pronti a condannare la violenza della figlia. E lei è sbottata:

“Venga qui e si faccia toccare sotto i pantaloni –  ha detto all’insegnante che non aveva saputo proteggere sua figlia – Le sembra inopportuno? Allora vada a tirare il reggiseno della mamma del ragazzo o della preside. O il mio. Pensa davvero che sia divertente solo perché sono ragazzini? Mia figlia ha solo cercato di difendersi da uno più alto e più grosso di lei”.

Poi andando via ha aggiunto:

“Spero che una cosa del genere non accada mai più, non solo a mia figlia, ma a qualsiasi altra ragazzina della scuola. Sono certa che sarà così, perché lo farò sapere ai vertici dell’istruzione. E se tu (indicando il ragazzino) provi a toccare di nuovo mia figlia, ti farò arrestare per molestie sessuali”.

Morale: la ragazzina è stata trasferita in un’altra classe, alla larga dal compagno “molestatore” e pure dall’insegnante che non ha punito le molestie.

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