Gb, British Medical Journal. Appello ai medici per non ostacolare eutanasia

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Basta opporsi alla morte assistita per i malati terminali: la societa’ e’ cambiata e i medici dovrebbero passare da una posizione di opposizione ad una di ”neutralita”’. E’ questo l’invito lanciato dal British Medical Journal (Bmj), tramite un editoriale di Fiona Godlee, alla British Medical Association e ai collegi dei medici.

”La legalizzazione e’ una decisione che spetta alla societa’, non ai medici – scrive Fiona Godlee. ”Lo stesso e’ avvenuto con l’aborto negli anni ’60, quando le organizzazioni mediche erano contrarie”. Una modifica legislativa, con tutte le necessarie tutele ”e’ una conseguenza quasi inevitabile del movimento della societa’ verso una maggiore autonomia individuale e la scelta del paziente. Ma ci vuole del tempo e puo’ non accadere finche’ non valutiamo la morte come uno degli eventi centrali della vita – continua – e non impariamo a vedere una brutta morte sotto la stessa luce di un aborto fatto male o clandestino”.

Ma Iona Heath, presidente del Collegio reale dei medici di famiglia, aveva scritto sul numero precedente del Bmj che ”l’apparente crescente entusiasmo per la morte assistita sembra sorprendente data la storia recente. Sarebbe impossibile preparare una legge forte abbastanza da proteggere malati e disabili. Sono veramente poche le persone che agiscono sempre nell’interesse degli altri, e legalizzare la morte assistita – aveva affermato – puo’ rendere molto vulnerabili i malati”.

La British medical association (Bma) si e’ dichiarata ”fermamente contraria” alla legalizzazione della morte assistita: ”Se accadesse – rileva il portavoce – le tutele efficaci non potrebbero essere implementate senza il coinvolgimento dei medici. Percio’ e’ appropriato che i medici esprimano la loro posizione su questo argomento”. Proprio questo mese, al suo meeting annuale, la Bma discutera’ diverse mozioni che chiedono la neutralita’ sulla morte assistita

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