BERLINO – Un nuovo scandalo trapianti sconvolge l’opinione pubblica tedesca. A finire nell’occhio del ciclone questa volta è la clinica universitaria di Lipsia, dove alcuni medici compiacenti avrebbero falsificato tra il 2010 e il 2012 le cartelle mediche di 38 persone per farle salire in graduatoria sulla lista d’attesa. Sul caso, reso noto dalla stessa clinica e scoperto grazie al lavoro della commissione esterna di vigilanza, sta indagando la procura locale. In attesa che la giustizia faccia il suo corso tre medici, tra cui il primario del centro trapianti, il prof. Sven Jonas, sono stati immediatamente sospesi dalla direzione della clinica.
Al momento non è chiaro se ci siano stati veri e propri episodi di corruzione, con passaggio di denaro. Secondo un medico anonimo citato dal tabloid Bild potrebbe anche essere una questione di mero prestigio: “Si tratta di raggiungere un minimo di trapianti. Un numero limitato di operazioni danneggia la reputazione del medico e della clinica”.
”Non posso mettere la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano stati scambi di denaro”, ha ammesso però il direttore della clinica di Lipsia, il prof. Wolfgang Fleig. ”Sono costernato e profondamente rammaricato per l’accaduto – ha aggiunto Fleig -, prima d’ora non avevo alcuna ragione di dubitare del lavoro dei medici coinvolti”.
Già nei mesi scorsi le cronache avevano dato conto di altri casi di manipolazione delle liste d’attesa per i trapianti in alcune cliniche di Gottinga, Ratisbona e Monaco. Il presidente dell’ordine dei medici, Frank Ulrich Montgomery, si aspetta che la commissione di vigilanza porti alla luce altri casi simili: ”Si stanno valutando 140 programmi di trapianto, e ci vorranno tre anni. Per questo crediamo che possa emergere altro”.