Gran Bretagna: diede fuoco a casa ed uccise i suoi 6 figli. Rilasciata dopo 8 anni, scoppia la rabbia

di Caterina Galloni
Pubblicato il 6 Dicembre 2020 - 08:27 OLTRE 6 MESI FA
ambulanza gran bretagna

Gran Bretagna: diede fuoco a casa ed uccise i suoi 6 figli. Rilasciata dopo 8 anni, scoppia la rabbia (foto Ansa)

A Derby in Gran Bretagna, una donna diede fuoco alla casa uccidendo i suoi 6 figli. Rilasciata dopo 8 anni, scoppia la rabbia.

In Gran Bretagna, esattamente nella città di Derby, nel 2012 Mairead Philpott diede fuoco alla casa. Nell’incendio persero la vita i sei figli. Condannata a 17 anni di reclusione è stata rilasciata dopo otto anni provocando la rabbia generale.

Gran Bretagna, attivisti contro il rilascio della donna: “Non è stata fatta giustizia”

“Non è stata fatta giustizia”. Quersto il commento degli attivisti per la prevenzione della criminalità. I figli di Philpott, che ora ha 39 anni, sono morti in un incendio doloso che lei e il marito Mick avevano appiccato volontariamente nella casa di Derby nel 2012.

E’ tornata in libertà dopo aver scontato solo 8 anni e mezzo per omicidio colposo. David Spencer, del Centro per la prevenzione della criminalità, ha dichiarato: “E’ un’assoluta presa in giro del sistema giudiziario penale del Regno Unito. Non è stata fatta giustizia”.

Gran Bretagna, incendo alla casa. Per gli attivisti la donna “è un’assassina”

Gli attivisti per la prevenzione della criminalità hanno dichiarato: “Gli assassini di bambini come Mairead Philpott non dovrebbero essere liberi di camminare per le strade. Ha scontato poco più di un anno per ognuna delle sei vite innocenti che ha eliminato con insensibilità”.

“È tornata in libertà mentre il contribuente sborsa denaro per assicurarle una nuova identità, protezione, assistenza e un posto dove vivere. Il ministro dell’Interno ha promesso una revisione della condanna. Deve essere fatta con urgenza per garantire che assassini come Philpott scontino, come meritano, lunghe condanne per i crimini commessi”.

La madre di Philpott, Vera, 62 anni – che ha chiuso i contatti con Mairead – si è detta sconvolta che la figlia sia stata rilasciata così presto. Parlando nella sua abitazione a Derby – a meno di un chilometro di distanza dalla casa in cui sono morti i nipoti – ha commentato: “Non la voglio accanto.  “La detenzione non è stata abbastanza lunga e dopo quel che ha commesso la rinneghiamo”.

In seguito alla morte dei figli, nel corso di una conferenza stampa aveva implorato l’aiuto delle persone per catturare gli assassini e aveva versato “lacrime di coccodrillo”. Dopo l’orribile incendio, con il marito Mick furono inizialmente accolti da un’ondata di solidarietà.

I bambini Jade, dieci John, nove, Jack, otto, Jesse, sei e Jayden, cinque, persero la vita nell’incendio e i vicini fecero dei coraggiosi tentativi di salvarli. Il figlio di Mairead nato da una precedente relazione, il tredicenne Duwayne, morì tre giorni dopo in ospedale.

Il comportamento della coppia aveva destato sospetti

Ma il comportamento della coppia durante la conferenza stampa aveva destato dei sospetti e la polizia aveva messo dei microfoni nella camera d’albergo dove vivevano i Philpott in seguito all’incendio.

È emerso che Mick Philpott aveva ideato il complotto, sperando di incastrare un’ex fidanzata per l’incendio, dopo aver “salvato” i bambini. L’ex l’aveva lasciato settimane prima, aveva vissuto nella stessa casa della coppia, e aveva portato con sé i suoi figli. Mick era arrabbiato e voleva vendicarsi.

I Philpott pensavano inoltre che l’incendio avrebbe fatto ottenere loro una casa popolare più grande. Ma il loro piano è andato storto in modo tragico. La casa è stata inghiottita dalle fiamme e Mick non aveva potuto salvare i bambini.

È stato condannato, con la moglie e il loro complice Paul Mosley, 53 anni, nell’aprile 2013 per aver pianificato l’incendio della casa. La coppia aveva stabilito un sordido triangolo con Mosley, prima dell’incendio. Giorni dopo, durante un’operazione di sorveglianza della polizia, Mosley è stato filmato mentre Mairead praticava su di lui un atto ses*uale nella speranza di averlo dalla loro parte (fonte: Sun).