Torna il coprifuoco in Irlanda dove il governo ha approvato da giovedì sera, 18 novembre, il ripristino della chiusura anticipata e obbligatoria di pub, ristoranti, locali notturni non più tardi delle 23:30. Inoltre ha raccomandato lo smart working per tutti coloro che siano in grado di svolgerlo.
Torna il coprifuoco (per 4 settimane) in Irlanda
L’annuncio è stato dato dal primo ministro Micheál Martin. Fra le nuove misure – introdotte per ora per 4 settimane salvo proroghe e paragonate da alcuni media a un nuovo “semi lockdown” – sono previste anche regole più rigide sull’isolamento precauzionale (di 5 giorni) in caso di contatti con persone contagiate e sull’utilizzo della mascherina, nonché l’offerta a basso costo di test antigenici e le estensione della terza dose ‘booster’ dei vaccini a tutti gli over 50. Stabilito pure l’obbligo di esibire il Green Pass vaccinale per l’accesso a cinema o teatri (ma non a saloni di bellezza o palestre).
L’Irlanda ha sperimentato nelle settimane scorse un’impennata di contagi record in rapporto alla sua popolazione, sulla scia del vicino Regno Unito (dove poi l’ondata ha subito peraltro una frenata parziale), a dispetto del fatto di aver comunque mantenuto sempre restrizioni e cautele (per esempio sulle mascherine) più stringenti di quelle britanniche.
Covid, la situazione in Europa
La situazione dell’epidemia di Covid in Europa sta cambiando, con Paesi nei quali i casi tendono a calare e altri in cui aumentano, e si osserva una crescita con oscillazioni della curva in Gran Bretagna: è la sintesi di una realtà molto eterogenea, che emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“La situazione in Europa è attualmente eterogenea – osserva l’esperto – e mostra rapidi cambiamenti di trend”, con Austria, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Portogallo e Irlanda che crescono in modo lineare. Bielorussia e Bosnia hanno invece iniziato da poco a scendere e mostrano un trend di decrescita Bulgaria, Croazia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Russia, Serbia, Lussemburgo, Moldavia, Romania, Ucraina e Turchia. Frena intanto la crescita in Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Norvegia, Macedonia, Slovacchia, Polonia e Svizzera. A questo gruppo di Paesi appartiene anche l’Italia. Il Montenegro, indicano i dati di Sebastiani, oscilla attorno a un livello alto. La Slovenia è in un’iniziale fase di frenata della crescita dopo un’accelerazione della stessa e la Svezia in stasi. Il Regno Unito cresce dopo aver raggiunto un minimo dell’incidenza per la terza volta negli ultimi 4 mesi. su grande scala, l’incidenza in media aumenta”.