Russia, mille morti al giorno, Putin blocca tutto: 9 giorni non lavorativi dal 30 ottobre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2021 - 16:58 OLTRE 6 MESI FA
Russia mille morti Putin

Russia, mille morti al giorno,Putin blocca tutto (Ansa)

Russia, mille morti al giorno, Putin blocca tutto. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che a causa della situazione epidemiologica in Russia saranno dichiarati “giorni non lavorativi” quelli dal 30 ottobre al 7 novembre.

Russia, mille morti al giorno, Putin blocca tutto

La misura prevede il mantenimento della retribuzione. Lo riporta la testata online Meduza. La proposta di dichiarare una settimana “non lavorativa” l’aveva già avanzata ieri la vice premier Tatiana Golikova.

In Russia nel corso dell’ultima giornata si sono registrati 1.028 decessi provocati dal Covid-19. Il massimo in un giorno dall’inizio dell’epidemia, riferisce l’agenzia di stampa statale russa Tas.

Che cita i dati del centro operativo nazionale anticoronavirus. Stando ai dati ufficiali, nel corso delle ultime 24 ore nel Paese sono stati accertati 34.073 nuovi casi di Covid-19.

Mancata informazione sulla pandemia, Amnesty cita la Russia

Amnesty International denuncia gli attacchi portati dai governi alla libertà d’espressione e i flussi di disinformazione che hanno avuto conseguenze sulla capacità di avere accesso a informazioni accurate e tempestive, fondamentali per arginare la crisi globale di salute pubblica.

Nel rapporto “Tra bavaglio e disinformazione: libertà d’espressione in pericolo durante la pandemia da Covid-19”, Amnesty cita anche la Russia. 

“Nel bel mezzo di una pandemia, giornalisti e operatori sanitari sono stati ridotti al silenzio e imprigionati – afferma Rajat Khosla, direttore delle ricerche di Amnesty International -.

Circa cinque milioni di persone hanno peso la vita a causa del Covid-19 e la mancanza di informazioni può avervi contribuito”.

Numerosi stati tra i quali Nicaragua, Russia e Tanzania – afferma ancora Amnesty – hanno introdotto nuove leggi repressive che hanno limitato il diritto alla libertà d’espressione e ridotto al silenzio coloro che avevano criticato la risposta delle autorità alla pandemia.