A Strasburgo avvocato ebreo perde contro gip Forlì

Pubblicato il 3 Aprile 2012 - 16:35 OLTRE 6 MESI FA

STRASBURGO – La decisione del Gip di Forli' di non rinviare la data di un'udienza per l'incidente probatorio, che cadeva in concomitanza di una festivita' ebraica, non ha violato il diritto alla liberta' di religione del difensore della persona offesa, l'avvocato Francesco Sessa.

A stabilirlo, con 4 voti a favore e 3 contrari, sono stati i giudici della seconda camera della Corte europea dei diritti umani. La sentenza diverra' definitiva entro 3 mesi se le parti non chiederanno e otterranno un riesame davanti alla Grande Camera.

I fatti risalgono al giugno del 2005, quando Francesco Sessa, che rappresenta la parte lesa in un processo contro alcune banche, chiede al Gip di Forli' di rinviare a altra data un'udienza per l'incidente probatorio, visto che le due date proposte, 13 e 18 ottobre 2005, sono in coincidenza di due festivita' ebraiche, lo Yom Kippour et il Souccot.

Il Gip rifiuta la richiesta asserendo che il rinvio non e' giustificato dato il numero di persone coinvolte nel procedimento, il sovraccarico di lavoro del tribunale, e il fatto che in base all'articolo 401 del codice di procedura penale, l'avvocato della parte lesa ha facolta' di assistere all'incidente probatorio, ma la sua presenza non e' obbligatoria.

La Corte di Strasburgo ha dato ragione al Gip asserendo che nulla dimostra che all'avvocato sia stato impedito di attendere i riti religiosi o che sia stato sottoposto a pressioni perche' cambiasse la propria religione. Inoltre i giudici hanno sottolineato che l'avvocato Sessa avrebbe potuto nominare un sostituto che partecipasse all'udienza per l'incidente probatorio, rispettando cosi i propri obblighi professionali.