Frequenze tv a Europa 7, Strasburgo: “L’Italia paghi 10 milioni”

Pubblicato il 7 Giugno 2012 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA

STRASBURGO – La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per non avere concesso per 10 anni le frequenze all’emittente televisiva Europa 7 di Francescantonio Di Stefano.

La Corte ha riconosciuto all’imprenditore 10 milioni di euro per danni materiali e morali contro una richiesta di due miliardi di euro.

Secondo la Corte, nel non assegnare le frequenze a Europa 7 le autorità italiane non hanno rispettato ”l’obbligo prescritto dalla Convenzione europea dei diritti umani di mettere in atto un quadro legislativo e amministrativo per garantire l’effettivo pluralismo dei media”.

L’Italia è stata quindi condannata per aver violato il diritto alla libertà d’espressione. All’emittente televisiva è stato riconosciuto il diritto a un risarcimento di 10 milioni di euro per danni morali e di 100mila euro per le spese legali sostenute per presentare il ricorso a Strasburgo.

Arriva così al suo epilogo una storia cominciata nel luglio del 1999 quando Europa 7 ottenne la licenza per trasmettere attraverso tre frequenze per la copertura dell’80% del territorio nazionale. Ma l’emittente ebbe l’effettiva possibilità di iniziare a trasmettere solo nel 2009 e su una sola frequenza.

Nel condannare l’Italia la Corte ha sottolineato come, avendo ottenuto la licenza, Europa 7, potesse ”ragionevolmente aspettarsi” di poter trasmettere entro massimo due anni. Ma non ha potuto farlo perché le autorità hanno interferito con i suoi legittimi diritti con la continua introduzione di leggi che hanno via via esteso il periodo in cui le televisioni che già trasmettevano potevano mantenere la titolarità di più frequenze.