Le truppe russe hanno completamente distrutto l’ospedale della città centrale a Izyum, nella regione di Kharkiv. Lo riporta il Kyiv Independent citando il sindaco della città, Volodymyr Matsokin, che su Facebook ha anche postato alcune foto che mostrano un’ala dell’edifico crollata.
Le parole del sindaco di Kharkiv
“Siamo vittime di un genocidio da parte di Mosca. I russi bombardano case, scuole, ospedali”. Lo ha detto in un’intervista alla Cnn il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov. Il primo cittadino ha chiesto aiuto per la popolazione che ha bisogno “di cibo e medicine”. “In questa città non c’è nessun corridoio umanitario, abbiamo bisogno di tutto”, è stato il suo appello.
Zelensky: “Siamo pronti al dialogo ma non alla resa”
Dialogo sì, capitolazione no. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky apre alla possibilità di trovare un compromesso sui territori del Donbass e della Crimea, ma tiene il punto. L’Ucraina non si arrenderà a Mosca. Nel Paese, dove le armi non tacciono mai, sono in corso operazioni di evacuazione – donne, anziani, bambini – da diverse città, dove la popolazione sotto assedio è ormai allo stremo e dove si continua a morire. Come a Sumy, a Est, dopo un attacco all’alba. Si aggrava la situazione umanitaria, con due milioni di profughi, mentre sul fronte dei negoziati e delle pressioni su Putin, l’Europa cerca di coinvolgere la Cina.
Intervistato dall’emittente americana Abc, Zelensky afferma che si può discutere e trovare “un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”, riferendosi alla Crimea e alle “pseudo Repubbliche” separatiste del Donbass. Dialogo ma niente resa, e lancia un ‘j’accuse’ all’Occidente, reo di “promesse non mantenute”.