SZEGED (UNGHERIA) – La Germania ne prende fino a 500mila l’anno, l’Ungheria alza i muri, e accelera, per tenerli fuori. Due Pesi europei, due reazioni opposte alla questione migranti. Nel mezzo, il piano con cui la Ue sta cercando di mettere ordine, distribuendo più o meno equamente gli arrivi prevedendo multe per chi si tira indietro.
L’Ungheria del conservatore Viktor Orban è portabandiera degli Stati “no migranti”, i Paesi dell’Est Europa più tiepidi sulla questione.
Bisogna “accelerare” la costruzione del muro al confine con la Serbia, dove servono più operai, ha detto il premier ungherese dopo che lunedì ha visitato a sorpresa la zona di confine dove viene eretto il muro anti-migranti. Il 15 settembre è il termine annunciato per la fine dei lavori.
Allo stesso tempo il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel annuncia che la Germania può accogliere 500 mila migranti all’anno per alcuni anni. “Penso che possiamo farcela certamente con mezzo milione di persone, per alcuni anni”, ha affermato. “Non ho dubbi, forse anche di più”.
L’Europa sta cercando nuove regole: per esempio una pena per i Paesi dell’Unione che dovessero rifiutarsi di prendere la loro quota di rifugiati. Nella proposta della Commissione europea si chiama “opt out”: in sostanza prevede il pagamento di una sanzione dello 0,002% del Pil per chi non accoglie i migranti. L’opt out sarà possibile solo per un anno e le motivazioni saranno vagliate da Bruxelles.