Alemanno sperimenta il caos bagagli di Fiumicino. Un’ora per riavere la valigia, il sindaco si spazientisce

Anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha sperimentato il caos dell’aeroporto di Fiumicino. Un’ora abbon­dante davanti al na­stro della riconsegna bagagli «in piedi e senza aria condi­zionata». Il sindaco di Roma a braccia conserte ad attende­re le valigie che non arrivava­no mai.

Lunedì sera, 24 agosto, il primo cittadi­no era di ritorno da Venezia, volo Az 1474, dopo essere sta­to qualche giorno a Cortina. Il rientro è stato anticipato per partecipare, ieri a Roma, ai funerali di Bartolo Gallitto, 88 anni, paracadutista nella Rsi con la Decima Mas e tra i fondatori del Msi con un pas­sato di segretario federale nel­la Capitale.

L’aereo Alitalia ha toccato terra alle 20.30. Assie­me alla moglie Isabella Rauti, il sindaco ha atteso con pa­zienza l’arrivo dei bagagli. Che sono apparsi solo dopo più di un’ora, assicurati da un nastro adesivo tricolore, lo stesso usato per arrotolare gli effetti personali degli atle­ti durante gli spostamenti ai Mondiali di nuoto. «Mi piace­va tutto quel biancorossover­de e ho chiesto agli organizza­tori se potevo averne un roto­lo», ha spiegato Alemanno a qualche passeggero incuriosi­to che aveva notato la singola­re striscia di scotch.

Passato un po’ di tempo a firmare autografi e a rispon­dere al cellulare, il sindaco ha finito per spazientirsi come le altre centinaia di passegge­ri in attesa al molo della ricon­segna. Per questo ieri, visto il ripetersi dei disagi, ha convo­cato un vertice in Campido­glio (la data è da fissare tra il 7 e l’8 settembre) con Adr, Enac e le società di handling che operano al Leonardo da Vinci.

«Si tratta di una situa­zione grave che perdura da tempo — è sbottato Aleman­no — e il problema riguarda anche la società di gestione degli aeroporti. L’obiettivo è mettere in campo uno sforzo comune per portare Fiumici­no al rango di uno scalo inter­continentale ».

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