Alexander Boettcher e Martina Levato, “il figlio deve restare con i nonni”: la richiesta del procuratore

Alexander Boettcher e Martina Levato (Foto Ansa)

MILANO – Il figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato, gli aggressori con l’acido, deve restare ai nonni materni e non può essere adottato. E’ quanto ha chiesto il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Francesca Ceriani.

“I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato, e anche se Alexander Boettcher e Martina Levato sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto”, ha detto il Pg.

“La legge contempla l’affidamento quando ci sono rapporti significativi e nel caso del figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato occorre dare rilievo al fatto che i nonni materni hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai ad un appuntamento tutte le volte che era loro consentito, e chiaramente la significatività del rapporto deve essere calibrata rispetto al fatto che si tratta di un neonato”, ha sottolineato il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesca Ceriani nella requisitoria con la quale ha chiesto di accogliere il ricorso con il quale i genitori di Martina hanno domandato l’affidamento del nipote nato nell’agosto del 2015, quando la figlia era già in carcere.

Se la Cassazione dovesse accogliere la tesi del procuratore generale e il ricorso dei nonni materni, sarebbe annullata la decisione del Tribunale di Milano che ha dichiarato adottabile il piccolo. Il Pg ha chiesto invece di respingere la richiesta di affido avanzata dalla nonna materna, la signora Patrizia Ravasi, e da Boettcher, anche lui detenuto per i raid con l’acido che hanno sfigurato tre persone.