Ardea, killer con guanti e pistola puntava le vittime: pensionato eroe ucciso per salvare i bambini

di Alessandro Avico
Pubblicato il 14 Giugno 2021 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Ardea, killer con guanti e pistola puntava le vittime: pensionato eroe ucciso per salvare i bambini

Ardea, killer con guanti e pistola puntava le vittime: pensionato eroe ucciso per salvare i bambini FOTO ANSA

Ardea, da una parte il killer con guanti e pistola che vagava puntando le vittime, dall’altra il pensionato eroe, ucciso per aver provato a salvare i due bambini. Nella folle domenica sul litorale romano, nella zona residenziale di Colle Romito ad Ardea, si intrecciano queste due storie. Quella di uno squilibrato, Andrea Pignani, 35 anni, che con i guanti e la pistola è andato nel parco per uccidere a caso e senza motivo, e quella di Salvatore Ranieri, 74 anni, ucciso per aver provato a salvare David e Daniel, 5 e 10 anni.

Ardea, la storia del pensionato eroe

Mentre il killer ha puntato i due fratellini e ha già sparato al più grande, colpendolo alla gola e al cuore, Salvatore Ranieri, pensionato romano ex autista dell’Atac stava passeggiando sulla sua bici. Quando ha visto il bimbo cadere a terra ha deciso di intervenire. Pignani a quel punto ha diretto la pistola verso di lui e lo ha colpito alla tempia e al cuore. Il pensionato che aveva cercato di fare scudo con il suo corpo per salvare i bambini è morto sul colpo. Ma il killer non si è fermato e ha puntato la pistola contro il piccolo David, uccidendolo. Poi è scappato a casa, dove si è barricato e infine si è tolto la vita mentre i Carabinieri stavano per fare irruzione.

Andrea Pignani, il killer con la pistola del padre

Andrea Pignani aveva una pistola in casa nonostante avesse problemi psichici e nonostante fosse stato sottoposto a Tso (che l’attuale sindaco dice di non aver mai firmato). Trattamento Sanitario Obbligatorio dopo aver minacciato la madre con un coltello. Come mai un uomo che in passato aveva avuto diversi disturbi e problemi psichici e sociali aveva una pistola in casa? Quella pistola in realtà, una Beretta calibro 7.65, non era di Andrea, ma del padre defunto. Le procedure in caso di decesso di una persona proprietaria di un’arma da fuoco sono chiare: dopo la morte infatti i familiari e gli eredi devono segnalare la presenza dell’arma ai Carabinieri e decidere se lasciarla in custodia ai militari

Ma in questo caso la pistola una volta morto il padre, non fu mai dichiarata ai Carabinieri e quindi nascosta, fino a ieri. Anche i vicini avevano notato il comportamento sopra le righe dell’omicida-suicida di Ardea: “È vero che sparava, una notte ho sentito tre spari”, ha detto ad AdnKronos un uomo che abita in quella zona. Altri, invece, hanno detto di aver udito già nei giorni precedenti molti altri colpi di pistola provenire da quella abitazione. Due storie, quella del killer e quella del pensionato eroe, che si sono incrociate in questa folle domenica sul litorale romano.