Banda di Lanciano. Pista: rapinatori italiani e dell'est europa, insieme Banda di Lanciano. Pista: rapinatori italiani e dell'est europa, insieme

Banda di Lanciano. Pista: rapinatori italiani e dell’est Europa, insieme

Banda di Lanciano. Pista: rapinatori italiani e dell'est europa, insieme
Banda di Lanciano. Pista: rapinatori italiani e dell’est europa, insieme

ROMA – La banda che ha messo a segno l’efferata rapina ai danni di una coppia di Lanciano nella loro villa potrebbe essere formata da italiani e stranieri, verosimilmente dell’est europeo. Uno solo di loro ha comunicato con i due, soprattutto ordini e minacce mentre li picchiavano per farsi indicare una cassaforte che non c’era: parlava italiano, gli altri si esprimevano a monosillabi, forse per mascherare l’origine.

Tuttavia, brutalità e metodi crudeli di condurre la rapina richiamano almeno altri sei precedenti occorsi nella provincia di Chieti, un modus operandi che distingue le azioni di bande di professionisti che giungono dall’est giusto il tempo di commettere il reato e fuggire. Non lontano dal luogo del delitto, in prossimità del posto dove hanno lasciato la macchina rubata al chirurgo Carlo Martelli e alla moglie, si raggiunge velocemente l’autostrada: di lì è un attimo proseguire per il porto di Ancona, la via di fuga verso la Grecia e i Balcani.

L’ultimo sanguinoso colpo lo scorso 4 agosto a Paglieta (Chieti), dove, durante una tentata rapina in casa, è stato selvaggiamente picchiato in testa con delle torce Andrea Cimini, 33 anni, che nottetempo rientrò nell’abitazione. L’uomo, ricoverato a Lanciano, riportò la frattura del naso e contusioni. Altri due gravi casi a primavera; il 24 aprile, ad Atessa (Chieti), allorquando Augusto Caporale (55), titolare di un’agenzia di pratiche auto, è stato rapinato di 600 euro e duramente percosso, mentre chiudeva l’ufficio, da tre rapinatori col volto coperto da maschere i quali che impugnavano cacciaviti e tirapugni.

Anche per l’uomo ricovero a Lanciano per la frattura braccio, ematomi sul corpo e costole incrinate. Un mese prima, il 26 marzo, a San Vito (Chieti) venne aggredito il commerciante di generi alimentari e tabacchi Domenico Iezzi(73). L’esercente fu pestato a sangue, il volto tumefatto, e uno dei 4 rapinatori gli ha poi tagliato con un coltello della salumeria l’indice della mano destra. Bottino, 15mula euro tra contanti e stecche di sigarette.

Altri episodi gli ultimi mesi del 2017; il 3 ottobre a Guardiagrele (Chieti) rapina in villa contro la famiglia dell’imprenditore del settore carne Carlo Iubatti, sequestrato e picchiato unitamente alla moglie; anche allora i rapinatori cercavano la cassaforte. Infine un anno fa, il 5 settembre 2017, rapina in villa di sera a Santa Maria Imbaro (Chieti) contro noti commercianti di ferramenta. Cinque banditi hanno aggredito e picchiato a sangue Massimiliano Delle Vigne e sua moglie, attesi in giardino da 5 banditi che li hanno rapinati dell’incasso giornaliero e carte di credito. L’uomo ha avuto anche 5 punti di sutura alla testa.

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