Bollettino coronavirus del 24 febbraio: 16.424 nuovi positivi, 318 morti. Aumentano i ricoveri in terapia intensiva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 18:13| Aggiornato il 25 Febbraio 2021 OLTRE 6 MESI FA
Bollettino coronavirus del 24 febbraio: 16.424 nuovi positivi, 318 morti. Aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Bollettino coronavirus del 24 febbraio: 16.424 nuovi positivi, 318 morti. Aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Bollettino coronavirus del 24 febbraio: tornano ad aumentare i nuovi casi di Covid in Italia. Sono 16.424 i test positivi tra antigenici e molecolari registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i positivi erano stati 13.314. Le vittime sono invece 318, mentre ieri erano state 356.

Aggiornamento ore 18:13

Bollettino coronavirus 24 febbraio: aumentano le terapie intensive

Sono 2.157 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, con un aumento di 11 unità in più nel saldo quotidiano tra entrate e uscite.

Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 178. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.217 persone, in calo di 78 unità rispetto a ieri.

Bollettino coronavirus 24 febbraio: tasso di positività al 4,8%

Sono 340.247 i test (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, ieri erano stati 303.850, oltre 36 mila in meno. Il tasso di positività è del 4,8%, in aumento rispetto al 4,4% di ieri (+0,4%). 

I casi totali da inizio epidemia sono 2.848.564, i morti 96.666. Gli attualmente positivi sono 389.433 (+1.485 rispetto a ieri), i dimessi o guariti 2.362.465 (+14.599), in isolamento domiciliare ci sono ora 369.059 persone (+1.552).  

Vaccini, Pani: “Brevetto può essere concesso in emergenza. Il problema è dove produrre”

E sul fronte dei vaccini il farmacologo Luca Pani, ex direttore generale dell’Aifa e già membro dei comitati Chmp e Sawp dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), dice: “I brevetti dei vaccini anti-Covid non sono un problema, perché possono essere concessi da chi li detiene insieme ai protocolli di produzione, così come prevedono le norme emergenziali. Il problema invece è trovare i luoghi per la produzione”.

“L’ipotesi di produrre i vaccini in Italia non è impossibile – ha aggiunto Pani – ma per organizzare gli eventuali impianti c’è bisogno di mesi: è evidente che bisognava pianificare prima, si doveva cominciare a settembre”.