Bologna, accoltella la compagna: "Mi faceva sentire impuro"

Pubblicato il 20 Febbraio 2012 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA, 20 FEB – La voleva uccidere tagliandole la testa, perche' la relazione sessuale che aveva con lei lo faceva sentire impuro. Lui musulmano, lei cristiana, avevano una rapporto da circa tre anni. Quando l'uomo, M.B., marocchino disoccupato e con vari precedenti, ha spiegato con parole peraltro farneticanti il suo gesto ai carabinieri, era convinto di essere riuscito ad ammazzarla. Costituendosi con i militari ha parlato di un sacrificio, come quello che doveva fare il profeta Abramo con il figlio Isacco, narrato nella Bibbia e conosciuto anche dall'Islam. Il problema, sempre nel suo confuso racconto, era il senso di colpa per la relazione sessuale che aveva con la badante, collegato con la propria religione.

La donna, dopo che i vicini si erano accorti di quanto era successo e hanno chiamato 112, 113 e 118, e' stata portata al Pronto Soccorso e operata all'ospedale Maggiore. In gravi condizioni, e' ricoverata in rianimazione. Lo straniero non e' riuscito nel proprio intento omicida perche' il coltello da cucina con cui l'ha colpita piu' volte al collo e' rimasto conficcato in una spalla. Durante la serata i due avevano avuto una discussione nell'appartamento dove vive l'ucraina, insieme alla novantaduenne bolognese che accudiva, e che per tutto il tempo ha dormito nella sua stanza. Dopo il litigio lei e' uscita, lasciando il nordafricano qualche ora in casa. Lui poi le ha telefonato e l'ha convinta a tornare, quindi l'ha aggredita con il coltello. Allora e' fuggito ed e' stato notato da alcuni vicini, che ne hanno dato una descrizione. I militari sono risaliti alla casa dove risiede con il gemello, in provincia. Piu' tardi, alle sei, e' stato lo stesso aggressore, preso dal rimorso, a chiamare il 112 da Casalecchio di Reno, dove ha atteso una pattuglia, sotto la pioggia, vicino alla biblioteca comunale. E' in stato di arresto a disposizione del pm Enrico Cieri.