Brescia: uccisi in pizzeria, titolari denunciarono spaccio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Agosto 2015 - 11:55| Aggiornato il 15 Settembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Brescia: uccisi in pizzeria, titolari denunciarono spaccio

Brescia: uccisi in pizzeria, titolari denunciarono spaccio

BRESCIA – Sulla vetrina della pizzeria c’è ancora un cartello: “Nonostante tutto, nonostante tutti, Frank ritorna”. “Frank” è Francesco Serramondi, titolare della pizzeria da Frank di Brescia. Ora, poco oltre la soglia della sua pizzeria, ci sono macchie di sangue ovunque. Qualcuno a bordo di un motorino è arrivato davanti a questa vetrina e ha sparato solo due colpi.

Per terra sono finiti, morti sul colpo, “Frank”, 65 anni, e sua moglie Giovanna Ferrari, 63. Una sparatoria in mezzo alla strada, in pieno giorno in zona Mandolossa. La chiave di questa doppia esecuzione sta forse in quel “nonostante tutto e tutti”: Francesco Serramondi tempo fa aveva denunciato episodi di spaccio e violenza che avvenivano in zona.

Un cliente abituale scrive su Facebook: “Eri una persona d’onore e non ti sei mai spezzato innanzi a tutte le difficoltà che la vita ti ha presentato, grande ed instancabile lavoratore — scrive uno dei tanti clienti —. Non permettevi che davanti al tuo locale accadessero certe cose e probabilmente a modo tuo avrai detto a chi di dovere che non lo dovevano fare….”.

Non sono escluse altre ipotesi. I due pare che fossero alle prese con problemi economici. Nella vicenda ci potrebbe essere un collegamento con quanto accaduto un mese fa quando un dipendente della pizzeria, un 43enne di origini albanesi senza precedenti, era rimasto ferito in seguito ad un agguato: stava andando al lavoro con la sua auto quando è stato affiancato da un’altra vettura dalla quale partirono alcuni colpi d’arma da fuoco che raggiunsero e ferirono l’uomo. Ad oggi i responsabili di quell’agguato non sono stati identificati e non è escluso che si possa trattare delle stesse persone che in mattinata hanno sparato uccidendo i titolari della pizzeria, che era punto di riferimento dei giovani che vivono le notti bresciane. (Foto Lapresse).