Cadavere nell’ascolano: affidate le perizie medico legali

Pubblicato il 21 Gennaio 2011 - 21:31 OLTRE 6 MESI FA

Sessanta giorni sono stati chiesti dai consulenti medico legali ai quali questa mattina sono state affidate dalla Procura di Ascoli le perizie sul cadavere rinvenuto a Colle San Marco il 5 gennaio scorso e che apparterrebbe a Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa fra il 4 e il 5 maggio del 2010.

Per la sua morte è accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere Alvaro Binni, 42 anni, operatore tecnico della Questura di Ascoli, che respinge però l’accusa. I sostituti procuratori Ettore Picardi, Carmine Pirozzoli e la collega della Procura di Ancona Irene Bilotta (da oggi applicata alla Procura di Ascoli due giorni a settimana per tre mesi), alla presenza di Alvaro Binni e del marito della Goffo, Roberto Girardi, e dei rispettivi legali Nazario Agostini e Claudio Sartori, hanno formulato i quesiti ai tre consulenti.

Il prof. Rino Froldi si occuperà degli aspetti tossicologici; il prof. Adriano Tagliabracci farà l’esame del dna e, insieme al collega Claudio Cacaci, curerà anche gli aspetti tanatologici e di patologia forense. Ai consulenti è stato chiesto di stabilire tramite l’esame del dna se il corpo trovato al Bosco dell’Impero e le due ossa rinvenute poco distanti appartengano allo stesso cadavere e se è effettivamente della Goffo; quali sono le cause della morte, se mancano parti del corpo (in particolare l’attenzione è su una mano) e, nel caso, se l’asportazione sia avvenuta ”per causa umana” e se prima o dopo la morte.

Agli esperti è stato chiesto di stabilire anche, in caso di morte traumatica, quali siano state le modalità e quali strumenti utilizzati (armi, oggetti contundenti, etc.), l’epoca della morte, se è stata istantanea, se l’eventuale omicidio è avvenuto dove il corpo è stato ritrovato o altrove. I magistrati hanno chiesto poi di indicare le caratteristiche fisiche di chi ha eseguito l’omicidio e se sui reperti di Colle San Marco (un mozzicone di sigaretta, un pezzo di spago) c’è il dna di Binni o di altra persona diversa dalla deceduta.

Le operazioni peritali sono iniziate subito dopo la riunione, quando i consulenti della Procura e il dottor Massimo Roccato, consulente della famiglia Girardi (Binni non ne ha nominati) si sono spostati all’obitorio dell’ospedale Mazzoni. Oggi sono in programma le radiografie sui resti di Colle San Marco; la perizia proseguirà poi il 26 gennaio, sempre ad Ascoli.