Sulle violenze dei poliziotti ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere spunta un video pubblicato in esclusiva dal sito del quotidiano Domani. Detenuti presi a manganellate, spinti e strattonati, costretti a strisciare o a stare faccia al muro, colpiti da decine di agenti. Tutto ripreso dalle telecamere della videosorveglianza del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
Immagini poi acquisite dai carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato all’esecuzione di 52 misure cautelari. Custodia in carcere, ai domiciliari e interdizione per numerosi poliziotti della Penitenziaria, per funzionari e per il provveditore delle carceri della Campania.
Il video delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
Qui il video pubblicato da Domani. Il quotidiano ha ottenuto in esclusiva il video delle telecamere del carcere Francesco Uccella che confermano la spedizione punitiva del 6 aprile 2020. Le immagini mostrano reclusi con le mani dietro la nuca, fatti inginocchiare e con il viso verso il muro.
Il giorno è il 6 aprile 2020, all’indomani della protesta inscenata da numerosi detenuti che avevano chiesto mascherine e test dopo aver saputo di un caso di coronavirus nella struttura. La situazione era rientrata con la promessa dell’amministrazione penitenziaria di provvedere. Poi però era partita quella che, secondo gli inquirenti, è stata una violenta rappresaglia mascherata da perquisizioni nelle celle.
Gli insulti e le botte degli agenti ai detenuti
“Li abbattiamo come vitelli“. “Domate il bestiame” prima dell’inizio della perquisizione e, dopo, quando la perquisizione era stata completata, “quattro ore di inferno per loro”, “non si è salvato nessuno”, “il sistema Poggioreale”, forse in riferimento a una metodologia di contenimento. E’ quanto hanno letto gli inquirenti della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e i carabinieri nelle chat presenti sui cellulari degli agenti della Polizia Penitenziaria coinvolti nell’indagine.
Nell’ordinanza il gip definisce l’episodio una “orribile mattanza” ai danni dei carcerati. Alcuni sono stati denudati e 15 anche portati in isolamento con modalità de tutto irregolari e senza alcuna legittimazione. Tra i detenuti in isolamento, uno perse la vita, il 4 maggio, quasi un mese dopo la perquisizione, per l’assunzione di un mix di oppiacei. In relazione a questa morte si ritiene quel gesto conseguenza delle torture.