Napoli, Claudia D’Aniello morta in ospedale: chiude il pronto soccorso?

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI, 12 APR – Era morta, a 41 anni, dopo sei ore d’attesa al pronto soccorso. Ora la Asl di Napoli ha deciso di avviare un’inchiesta. ”Qualora mancassero i requisiti per svolgere le attivita’ sanitarie e soprattutto quelle del pronto soccorso si potrebbe andare incontro alla revoca temporanea o permanente delle autorizzazioni a svolgere talune o piu’ attivita”.

Interviene a muso duro il commissario straordinario dell’Asl Napoli 1, Maurizio Scoppa, a pochi giorni dal caso di Claudia D’Aniello, la donna morta al Fatebenefratelli dopo oltre sei ore di attesa in pronto soccorso. Da martedi’ scorso e’ al lavoro una commissione d’inchiesta con l’obiettivo di verificare l’idoneita’ di strutture pubbliche e private che fanno capo all’Asl Napoli 1. Si comincia proprio da quella di via Manzoni in cui il 3 aprile scorso e’ morta Claudia D’Aniello dove, secondo Scoppa, dopo queste verifiche si potrebbe procedere anche con decisioni drastiche.

”Queste verifiche – dice il commissario dell’Asl Napoli 1 – porteranno o l’imposizione di alcuni obblighi da adempiere o una revoca temporanea o permanente delle autorizzazioni a svolgere talune o piu’ attivita”’. In altre parole, se i requisiti sanitari mancanti saranno facilmente riottenibili dalle strutture allora si procedera’ con una sospensione temporanea delle attivita’. Nel caso, invece, la commissione appurasse che questi requisiti mancano del tutto allora si procederebbe con la sospensione a tempo indeterminato. ”Quanto accaduto al Fatebenefratelli – dice Scoppa – e’ molto grave ed e’ inammissibile e per evitare che cose del genere possano ancora verificarsi dobbiamo svolgere quello che e’ un nostro preciso adempimento”. La commissione, gia’ al lavoro da martedi’ scorso, e’ presieduta da Gaspare Bassi, ex primario di medicina d’emergenza del Loreto mare e consulente gratuito del commissario, ed e’ composta da Fernando Schiraldi, primario del pronto soccorso del San Paolo e da Rosario Lanzetta, direttore dipartimento Assistenza ospedaliera.

Dopo il Fatebenefratelli, sotto la lente di ingrandimento della commissione passeranno le strutture private e i 6 ospedali che fanno capo all’Asl Napoli 1. ”Sara’ una verifica su tutta la struttura ospedaliera – spiega Scoppa – tesa ad accertare la permanenza delle condizioni necessarie per svolgere una idonea attivita’ sanitaria, soprattutto nella medicina d’urgenza dove ancor piu’ che in altri tipi di interventi e’ necessaria una piena rispondenza delle modalita’, delle tecniche sanitarie e delle strutture. Se le strutture saranno idonee per loro sara’ un conforto, in caso contrario ci saranno delle indicazioni o si prenderanno dei provvedimenti” conclude Scoppa.