Cori razzisti, Maroni: “Interrompere gare”. Nasce tutto da Balotelli?

Pubblicato il 10 Gennaio 2010 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA

balotelli«Tolleranza zero» nei confronti del razzismo nel calcio, al punto che di fronte a cori contro giocatori di colore l’arbitro dovrebbe «interrompere la partita». La pensa così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che durante «L’intervista» su SkyTg24 trasmissione condotta da Maria Latella, ha comunque sottolineato che questa non è una decisione che spetta al suo dicastero. «Io sono milanista – ha spiegato Maroni – ma nutro per Balotelli una profonda simpatia. E’ un simpatico sbruffone oltre che essere un grande campione».

«È spesso difficile – ha sottolineato Maroni – distinguere tra un coro razzista e uno sfottò legato all’appartenenza di un calciatore all’altra squadra. Ma proprio perchè è difficile, io sono convinto che non si debba sottovalutare. Non dipende dal ministro dell’Interno intervenire quando c’è una partita in corso, ma credo davvero che la Figc debba darsi delle regole molto rigide: se c’è anche il minimo dubbio che ci sia un coro razzista – ha concluso Maroni – l’arbitro deve immediatamente sospendere la partita e prendere provvedimenti conseguenti».

La questione, come ha spiegato lo stesso Maroni. è dunque più complicata del previsto: quando un coro passa da sfottò a razzista? La tendenza del momento sembrerebbe quella di condannare ogni tipo di coro fatto ad un gicatore di colore. Per farla breve, se allo stadio si canta “figlio di p…” ad un calciatore bianco è un’offesa, un insulto, ma rimane pur sempre uno sfottò. Se ad essere insultato è un calciatore di colore allora ecco scendere in campo l’odio razziale, i cor razzisti.

Certo è pur sempre difficile capire come e quando una gara andrebbe fermata e soprattutto è difficile capire come e quando un coro diventa razzista. La questione era già complicata prima ma ora con il caso Balotelli lo è diventata ancora di più. Già perchè Balotelli è italiano ma è anche di colore e questa “stranezza” c’è chi non la accetta “Non esistono negri italiani”. Balotelli però è anche un calciatore sopra le righe, un ragazzo che infiamma il pubblico avversario con i suoi atteggiamenti e forse ancora talmente giovane da non essersi mai chiesto: “Come mai ovunque vada a giocare mi fischiano e mi insultano?”

Come ha spiegato Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera è troppo facile dire che Balotelli ha un caratteraccio. Dietro le sue intemperanze, le sue ribellio­ni, i suoi sfoghi, c’è qualcosa di più. Dico­no: non c’entra il razzismo, tanto è vero che George Weah, Frank Rijkaard, Patrick Vieira, Marcel Desailly, Clarence Seedorf e tanti altri giocatori di colore hanno avuto pochi problemi. Ed è vero, in parte. Come spiegò Ruud Gullit: «Se sei miliardario e giochi nel Milan sei un po’ meno negro».