Coronavirus ieri: 58 in ospedale, altri 16 gravi e 10 morti. Ma ci siamo abituati

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Settembre 2020 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus ieri: 58 in ospedale, altri 16 gravi e 10 morti. Ma ci siamo abituati

Coronavirus, il bollettino del 10 settembre

Coronavirus ieri 10 settembre 2020: 58 italiani sono finiti in ospedale, 16 italiani sono passati dalla corsia alla terapia intensiva, cioè si sono aggravati e tanto, 10 italiani sono morti.

In 24 ore 84 italiani feriti, morti o a rischio vita, fosse questo il bilancio di un incidente stradale o ferroviario o di una caldaia esplosa o di un incendio, allora parleremmo, si parlerebbe di strage. Ma è coronavirus, covid 19 e allora…ci siamo abituati.

QUOTA MORTI E MALATI TOLLERATA

Non occorreva essere profeti, bastava aver letto qualche cronaca e qualche studio storiche delle e sulle epidemie. Sempre è avvenuto che le comunità investite dal morbo elaborino con il tempo una sorta di tolleranza, giungendo così ad una quota morti e malati tollerata dall’organismo sociale. Circa 1600 contagi, altri 58 ricoveri in ospedale, altri 16 in terapia intensiva e altri 10 morti sarebbero stati per la percezione collettiva intollerabili a febbraio, angoscianti a maggio, a settembre lasciano la gente sostanzialmente serena.

DAL DISINFETTARE LE BUSTE DELLA SPESA AL RIDIAMOCI LA MANO

La stessa gente, le stesse persone che a marzo disinfettavano le buste della spesa (come se il virus fosse un vermetto che risale la plastica e si infila nel frigo), disinfettavano le giacche (come se diffusa fosse l’abitudine a succhiarsele le giacche) ora sono passate al ridiamoci la mano. 

Il vero e totale passaggio è stata l’estate, l’estate italiana è stata nel segno del coronavirus è passato o quasi. I più arditi hanno teorizzato coronavirus fosse quasi un talent tv e hanno decretato “ha stufato”. I più prudenti sono andati semplicemente in vacanza avendo contatti stretti solo tra loro, con gli amici, con la gente conosciuta (come se il conoscere qualcuno miracolosamente lo mondasse dalla possibilità di ammalarsi e ammalare).

Alla potentissima estate aggiungere la forza del bisogno economico: coronavirus si era messo di mezzo tra molta gente e il proprio lavoro, coronavirus come ogni epidemia colpisce l’economia, gli affari, i commerci. E quindi lo stesso bisogno e istinto di sopravvivenza ha spinto nella seconda metà del 2020 tutta la comunità ad accettare, senza dirselo apertamente, una quota tollerabile di morti e malati. Un po’ come si fa con le vittime da traffico automobilistico.

TUTTO STA A NON ESSERE QUEI 58 O QUEI 16…

Il gioco funziona, tutto sta a non essere quei 58 che ieri sono finiti in ospedale o quei 16 andati in terapia intensiva, tutto sta a non essere uno di loro o che uno di loro non sia nonno, zia, mamma…

Comunque quota morti e malati socialmente tollerabile più o meno raggiunta, più o meno quella di ieri. Peccato che coronavirus non ci sta, non accetta la nostra accettazione.

Circa diecimila contagi in 24 ore in Francia, la Spagna che non arresta l’epidemia, la Gran Bretagna che vara l’improbabile regola del mai più di sei umani insieme…E i ricoveri che in Italia salgono di numero, poco ma ogni giorno. Di Covid si finisce in ospedale, altro che tutti asintomatici o poco sintomatici a casa. Covid 19 non è un fastidio, febbre, tosse, tampone e passa la paura. Covid 19 è una morbilità che manda in ospedale, ieri più dell’altro ieri e domani ancor di più, in proporzione al crescere dei contagi.

PIANETA VERSO IL MILIONE DI MORTI

Pianeta Terra si avvia verso il milione di morti da Covid 19, il “traguardo” è vicino. Nel frattempo le comunità umane si stanno organizzando, da noi quaota morti e feriti più o meno 100 al giorno ci sta, va bene, la tolleriamo. Dieci morti al giorno, forse anche 20, forse anche 100 ricoverati al giorno, basta ci sia posto in ospedale.