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Covid in Italia, bollettino 6 agosto: 35004 nuovi positivi, 158 morti. Ancora troppe le vittime: colpa delle cure sbagliate

Covid in Italia, il bollettino di sabato 6 agosto. Sono 35.004 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 38.219. Le vittime sono 158, in calo rispetto alle 175 di ieri.

Covid in Italia, tasso al 15,3% e 229.180 tamponi

Il tasso è al 15,3%, in calo rispetto al 17,1% di ieri. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 229.180 tamponi. Sono invece 336 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 15 in meno rispetto a ieri, mentre gli ingressi giornalieri sono 26. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 9.028, cioè 369 in meno rispetto a ieri.

Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.105.458, ovvero 41.721 in meno rispetto a ieri. In totale sono 21.286.771 i contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 173.062. I dimessi e i guariti sono 20.008.251 con un incremento di 76.560.

Perché ancora tanti morti in Italia? 

I vaccini e Omicron hanno fatto calare drasticamente la mortalità per Covid. Però perché in Italia ci sono ancora così tanti morti, pur essendo il dato in calo? Secondo gli esperti vengono curati male. Oppure il conteggio che viene fatto è sbagliato. 

L’infezione uccide 10 volte meno rispetto all’anno scorso. Ma la mortalità in eccesso in Italia resta del 5,8%. L’Italia, secondo la John Hopkins University è al primo posto per mortalità ogni 100mila abitanti in Europa (la Germania ha il 50% in meno). Anche se il picco decessi è alle spalle, i tanti decessi sono dovuti al fatto che vengono curati male. Burioni lo spiega su Twitter: “O li stiamo contando male (ma pare di no), o li stiamo curando male (posso sospettarlo, ma non ho elementi concreti per dirlo), o chissà cosa altro. Certamente le autorità devono chiarire subito la situazione”. Sarebbe utile sapere, per esempio, quante delle vittime sono state trattate con i farmaci antivirali, che dovrebbero tagliare la mortalità delle persone più a rischio del 90%, scrive Repubblica.

Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale spiega che gli algoritmi usati in questa fase per prevedere i morti sbagliano tanto: “E’ la prima volta che le proiezioni sbagliano tanto. Da circa una settimana abbiamo tra i 30 e i 40 decessi in più rispetto alle attese”. 

Più contagi rispetto a quelli contati

Il dubbio è che ad essere sbagliati siano i dati sui contagiati. Villa introduce la “variabile vacanze” di cui il suo algoritmo in effetti non tiene conto: “L’eccesso di morti nelle mie proiezioni – spiega Villa – compare nell’ultima settimana di luglio. Riguarda quindi persone contagiate all’inizio del mese. Se in tempi normali un tampone positivo per molti vuol dire non andare al lavoro, in questo periodo si traduce in vacanza cancellata. E’ possibile che qualcuno eviti il test per non rovinarsi le ferie”.

 

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