Covid torna a crescere: in una settimana il numero dei ricoverati è salito del 32%

Nel periodo che va dal 14 al 21 novembre, invece, si è assistito a un balzo a due cifre. Si tratta esclusivamente di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari; le terapie intensive, infatti, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2023 - 13:52
covid ricoverati

Foto Ansa

Una crescita rapida e improvvisa: in una sola settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati è salito del 32%. La ripresa del monitoraggio negli ospedali sentinella aderenti a Fiaso aveva segnato per cinque settimane consecutive numeri bassi e costanti con lievi oscillazioni del 2-3%. Nel periodo che va dal 14 al 21 novembre, invece, si è assistito a un balzo a due cifre. Si tratta esclusivamente di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari; le terapie intensive, infatti, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi.

Covid e ricoverati: qualche numero

Il monitoraggio ha consentito di accertare come solo il 24% dei casi si riferisca a ricoveri Per Covid, ovvero con sindromi respiratorie tipiche del virus, mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti Con Covid ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone. Il Covid, dunque, ha aggravato le condizioni di salute di pazienti con altre patologie ma non è stata la causa principale dell’ospedalizzazione.

Il vaccino

“I dati sui ricoveri registrati negli ospedali sentinella – precisa Fiaso – sono in linea con l’incremento dei contagi pari al 30% indicato dal Ministero della Salute: è il segnale che non bisogna abbassare la guardia. L’età media dei pazienti che arrivano in ospedale è di 77 anni e la campagna di somministrazione della dose stagionale di vaccino anti Covid tra gli ultra sessantenni è ferma al 4%. Nelle prossime settimane ci attendiamo una maggiore circolazione dei virus respiratori, occorre ancora una volta rinnovare, soprattutto ad anziani e fragili, l’invito alla vaccinazione con la chiamata attiva da parte dei medici di medicina generale”.

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