Daniela Cesarini in Svizzera per morire. Ma l’ex assessore non era malata

Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 20:15| Aggiornato il 5 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

JESI (ANCONA) – Daniela Cesarini, attivista politica di Rifondazione Comunista e ex assessore ai servizi sociali a Jesi tra il 1998 ed il 1999, ha aspettato il 25 aprile ed è andata in Svizzera, in una clinica di Basilea, per farsi aiutare a morire.

Troppo il dolore per la morte del marito alcuni anni fa, e del figlio, Diego Piersantelli, morto il 4 gennaio scorso a 29 anni, andato in coma dopo una festa di capodanno e trasportato agonizzante in ospedale dagli amici.

Daniela Cesarini, 66 anni, ha salutato i parenti, dicendo loro cha partiva per il ponte della Liberazione. E’ andata in Svizzera, dove il suicidio assistito è legale dal 1941. Solo il 2 maggio la notizia della sua morte è trapelata.

Oltre alla morte dei suoi familiari più stretti, Daniela Cesarini faceva i conti anche con la disabilità. Aveva problemi motori, anche se non per questo aveva perso la propria autonomia. Fin dalla nascita costretta su una sedia a rotelle, Daniela Cesarini si era laureata in Economia e commercio all’Università di Ancona, aveva lavorato per cinque anni presso la facoltà e poi era stata dipendente della Banca Popolare di Ancona nell’Ufficio Studi e organizzazione, fino alla pensione.

Era entrata per la prima volta in consiglio comunale nelle file del Pci negli anni ’80, con il sindaco Aroldo Cascia, confermata sotto l’amministrazione di Gabriele Fava.

Nel secondo mandato del sindaco Marco Polita era stata assessore ai servizi sociali, ma si era dimessa quando Rifondazione era uscita dalla maggioranza per una vicenda che riguardava una centrale turbogas. Molto impegnata nel sociale, faceva parte del Consiglio nazionale dell’Aniep.

”Una triste notizia, ha commentato il sindaco Massimo Bacci, per una città in cui la Cesarini ha svolto un ruolo importante. Ci lascia una limpida testimonianza di coraggio e lucidità critica che ha saputo portare avanti in condizioni non facili”.

Le ceneri saranno trasferite a Jesi e tumulate, come aveva disposto lei, accanto alla tomba del figlio.