Torino. “Non fu un bacio innocente, don Rolle abusò del ragazzino”

Stefano Silvestre*
Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 21:02 OLTRE 6 MESI FA

Don Ilario Rolle

Sono 34 le pagine di motivazioni della sentenza di condanna a tre anni e otto mesi per violenza sessuale su un minorenne inflitta a don Ilario Rolle, il prete torinese famoso per il suo impegno nella lotta alla pedopornografia. La condanna in rito abbreviato era arrivata, nel dicembre scorso, in seguito alle accuse mosse due anni fa da un dodicenne che frequentava l’oratorio, che aveva accusato il parroco di averlo baciato sulle labbra durante una vacanza estiva.

Il giudice Cristiano Trevisan ha chiarito il perché della condanna, nella quale si legge che: «nel comportamento descritto di chiamare nello stesso letto un adolescente di 12 anni, di toccarlo, abbracciarlo, accarezzarlo, e baciarlo anche sulla bocca, non si possono cogliere ragionevolmente i tratti di alcuna innocente manifestazione d´affetto, bensì gli elementi tipici ed evidenti di un abuso sessuale indotto da libidine intesa come volontà di concupiscenza».

Ma le accuse mosse dal dodicenne al parroco torinese non sono le uniche che hanno portato alla condanna. Grazie alle indagini svolte dal pm Demontis, si è potuta appurare l’abitudine del prete di chiamare a dormire nella sua stanza numerosi giovani, una consuetudine confermata dalle testimonianze di altri ragazzi.

«L´imputato – si legge nella sentenza – afferma di aver solo strofinato la sua barba contro la guancia del ragazzo e di averlo baciato sulla nuca. In tal modo, pur negando il bacio sulla bocca, ammette implicitamente che vi fu un avvicinamento dei rispettivi visi oltre quel margine di rispetto che regola le relazioni intersoggettive. Non vi era alcuna oggettiva e plausibile ragione per invitare nella notte un ragazzino di dodici anni a letto sotto le coperte per manifestare affetto nei suoi confronti. Il ragazzo infatti non stava male, non era triste, non era preoccupato, non aveva paura, non doveva essere consolato. Anzi, era stato chiamato dalla propria camerata proprio perché, entusiasta di essere in montagna con gli amici della parrocchia stava facendo un po’ di “cagnara”. Si trovava in uno stato di euforia che non poteva giustificare un intervento consolatorio del prete».

Nel 1990 il prete fu accusato di violenza sessuale da un altro ragazzino, per dei fatti avvenuti tra il 1988 e il 1989, quando don Rolle era parroco di Vallongo, una frazione in provincia di Torino. In quell’occasione, però, il prete fu prosciolto dalle accuse.

*Scuola di giornalismo Luiss