Donna ridotta in schiavitù per 22 anni dai parenti: segregata, niente bagno, niente riscaldamento

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2022 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Donna ridotta in schiavitù per 22 anni dai parenti: segregata, niente bagno, niente riscaldamento

Donna ridotta in schiavitù per 22 anni dai parenti: segregata, niente bagno, niente riscaldamento FOTO ANSA

Ridotta in schiavitù per 22 anni dal fratello e dalla cognata: a scoprirlo i carabinieri di Bojano (Campobasso) che hanno liberato una donna di 67 anni del posto. Il tutto ha inizio nel 1995 quando la donna, allora 40enne, rimane vedova e per non vivere il dolore in solitudine, accoglie l’invito del fratello. Lui decide di ospitarla e metterle a disposizione quella che era la stanza degli anziani genitori. I primi anni di convivenza trascorrono in tranquillità, ma dopo poco, la donna inizia a diventare un peso. Costretta a spostarsi in una stanza ricavata di fianco alla legnaia, priva di riscaldamento.

La donna ridotta in schiavitù

La stanza dove la 67enne è rinchiusa è accessibile mediante una scala a chiocciola esterna e dotata di un sistema di chiusura dall’esterno, che riesce nello scopo di impedire alla donna di uscire in assenza dei coniugi. Per anni la donna non ha subito cure mediche, e solo sporadicamente veniva accompagnata da una parrucchiera, sorvegliata a vista dalla cognata. Non è mai più uscita da sola neanche per andare sulla tomba del marito e non le è stato mai concesso di fare due chiacchiere con nessuno. Qualche mese fa però una segnalazione è arrivata ai carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione e verificato la drammaticità della vicenda.

La scoperta dei carabinieri

La donna qualche giorno fa è andata in caserma e sentita dal maresciallo alla presenza di un consulente nominato dalla Procura di Campobasso. Rassicurata del fatto che non avrebbe più fatto ritorno in quell’abitazione e messa a suo agio, la donna ha denunciato oltre vent’anni di privazioni e vessazioni psicologiche e fisiche. Avendo subito botte e schiaffi da entrambi. Aveva la possibilità di lavarsi nella vasca del bucato una volta al mese, non le era consentito l’utilizzo del bagno. Ma soprattutto nella stanza dove era rinchiusa, non era presente alcun sistema di riscaldamento.