E' morto Giovanni Fummo: 15 milioni di espressi, sessanta anni al Gran Caffè Gambrinus E' morto Giovanni Fummo: 15 milioni di espressi, sessanta anni al Gran Caffè Gambrinus

E’ morto Giovanni Fummo: 15 milioni di espressi, sessanta anni al Gran Caffè Gambrinus

Per Giovanni Fummo che fossero Capi di Stato, vip, semplici avventori non faceva differenza. L’importante era che il profumo e il gusto del suo espresso facessero colpo dall’altra parte del bancone. Muoveva la leva della macchina quasi come fosse la bacchetta di un direttore d’orchestra. L’armonia doveva essere la stessa. Se ne è andato lo storico barista del Gran Caffè Gambrinus di Napoli. Giovanni Fummo, da alcuni anni in pensione, è morto all’età di 75 anni.

Giovanni Fummo, una vita dietro al bancone

Figura divenuta ormai un’istituzione, nel corso della sua carriera ha preparato addirittura 15 milioni di caffè in 60 anni di lavoro. Nel 2012 al traguardo del 13 milioni di caffè al Gambrinus fu organizzata per lui una festa con istituzioni e amici Giovanni Fummo era entrato per la prima volta nello storico bar a 7 anni. Sempre presente al suo posto di lavoro, sono quattro i Presidenti della Repubblica che ricordava di aver salutato con una stretta di mano. Ovvero Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. A questa lista si aggiunge anche l’espresso speciale preparato per Bill Clinton, il presidente degli Stati Uniti a Napoli per il G7.

Il ricordo dei colleghi

Le famiglie Sergio e Rosati e i dipendenti tutti del Gran Caffè Gambrinus, in una nota, si uniscono a dolore della famiglia di Giovanni Fummo, e ne ricordano “le doti professionali e morali che nel corso della sua carriera ha sempre trasmesso con abnegazione e affetto”. Il Gran Caffè Gambrinus di Napoli ha compiuto nel 2020 i suoi primi 160 anni. Aperto il 12 maggio 1860 è stato, oltre che ritrovo di capi di Stato e teste coronate, Caffè letterario e luogo di ispirazione di artisti e intellettuali come Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Ernest Hemingway e Matilde Serao. Di proprietà degli imprenditori Sergio e Rosati, fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia. Ha al suo interno importanti opere d’arte. 

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